mercoledì 7 maggio 2025

Corso di storia della letteratura: Auden 1907

Wystan Hugh Auden 1907

Wystan Hugh Auden nacque il 21 febbraio 1907 a York, in Inghilterra. Cresciuto in un ambiente colto e scientifico, studiò letteratura inglese all’Università di Oxford, dove entrò in contatto con altri poeti della sua generazione. Negli anni ’30 divenne una figura centrale della poesia britannica, impegnandosi politicamente e viaggiando in Spagna durante la Guerra Civile. Nel 1939 si trasferì negli Stati Uniti, dove ottenne la cittadinanza nel 1946. Qui il suo stile subì un’evoluzione, passando da una poesia politica e sociale a una riflessione più filosofica e religiosa. Morì a Vienna il 29 settembre 1973. Opere Principali "Poems" (1930) – La sua prima raccolta, che segna l’inizio della sua fama e introduce i temi della crisi sociale e dell’alienazione moderna. "Another Time" (1940) – Contiene alcune delle sue poesie più celebri, tra cui Musée des Beaux Arts e Funeral Blues ("Stop all the clocks"), quest'ultima resa celebre dal film Quattro matrimoni e un funerale. "The Age of Anxiety" (1947) – Un lungo poema in forma di ecloga che riflette sul senso di incertezza della società moderna, vincitore del Premio Pulitzer. "Nones" (1951) e "The Shield of Achilles" (1955) – Opere della maturità in cui Auden esplora il rapporto tra individuo e storia, con uno stile più essenziale e meditativo. "Collected Poems" (1976, postumo) – Una raccolta che offre un’ampia panoramica della sua evoluzione poetica. Valore Letterario Auden è considerato uno dei più grandi poeti del Novecento, capace di combinare rigore formale e profondità tematica. La sua opera affronta la crisi dell’uomo moderno, la politica, l’amore e la religione con un linguaggio che fonde ironia, lirismo e analisi psicologica. Dotato di una straordinaria versatilità stilistica, ha influenzato profondamente la poesia contemporanea, lasciando un’eredità che ancora oggi risuona nella cultura anglofona. La sua capacità di parlare delle angosce e delle speranze dell’uomo con un linguaggio accessibile e incisivo lo rende un autore fondamentale della letteratura del XX secolo.


Corso di storia della letteratura: Moravia 1907

Alberto Moravia 1907

Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle, nacque a Roma il 28 novembre 1907. Colpito da tubercolosi ossea da bambino, trascorse lunghi periodi di convalescenza, durante i quali sviluppò una precoce passione per la letteratura. Si affermò giovanissimo con il suo romanzo d'esordio Gli indifferenti (1929), che lo impose subito come una delle voci più originali del panorama letterario italiano.

Durante il regime fascista subì la censura per le sue idee antifasciste e fu costretto a rifugiarsi in Ciociaria durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel dopoguerra divenne uno degli intellettuali più influenti del Novecento, lavorando anche come giornalista e critico cinematografico. Morì a Roma il 26 settembre 1990.

Opere Principali

"Gli indifferenti" (1929) – Romanzo d’esordio che denuncia il vuoto morale e l’ipocrisia della borghesia italiana, con uno stile innovativo e spietato.

"La ciociara" (1957) – Storia di una madre e una figlia in fuga dalla guerra, resa celebre dall’adattamento cinematografico con Sophia Loren.

"Il conformista" (1951) – Un’analisi profonda della psicologia di un uomo che aderisce al fascismo per insicurezza e paura, uno dei suoi romanzi più studiati.

"La noia" (1960) – Un’opera esistenzialista che esplora il tema dell’insoddisfazione e dell’incapacità di provare emozioni autentiche.

"L’amore coniugale e altri racconti" (1949) – Raccolta di storie che riflettono sulla crisi dei rapporti sentimentali e sul senso di alienazione.

Valore Letterario

Moravia è stato un narratore lucido e spietato della società del suo tempo. La sua scrittura, caratterizzata da uno stile essenziale e analitico, esplora temi come il conformismo, l’alienazione, l’ipocrisia borghese e il potere dei desideri umani.

Attraverso personaggi tormentati e storie di grande impatto, Moravia ha lasciato un’eredità fondamentale nella letteratura italiana del Novecento, influenzando generazioni di scrittori e intellettuali. La sua opera, ancora oggi attuale, continua a essere letta e studiata per la sua capacità di analizzare la complessità della psiche umana e delle dinamiche sociali.

Corso di storia della letteratura: Beckett 1906

Samuel Beckett 1906

Samuel Beckett nacque il 13 aprile 1906 a Dublino, in Irlanda. Dopo aver studiato al Trinity College, si trasferì a Parigi, dove conobbe James Joyce, che influenzò profondamente la sua scrittura. Durante la Seconda Guerra Mondiale si unì alla Resistenza francese, rischiando la vita per le sue attività clandestine.

Dopo il conflitto, Beckett scrisse le sue opere più celebri in francese, per poi tradurle in inglese. Il suo stile scarno e minimalista divenne il marchio distintivo di una nuova forma di teatro e narrativa. Nel 1969 ricevette il Premio Nobel per la Letteratura per il suo contributo innovativo alla drammaturgia e alla letteratura del Novecento. Morì a Parigi il 22 dicembre 1989.

Opere Principali

"Aspettando Godot" (1952) – Il suo capolavoro teatrale, simbolo del teatro dell'assurdo, in cui due vagabondi attendono invano un misterioso Godot, riflettendo sull'assurdità dell’esistenza.

"Finale di partita" (1957) – Un’opera cupa e claustrofobica che esplora la dipendenza e la fine dell’umanità.

"L’innominabile" (1953) – Un romanzo sperimentale in cui il protagonista è ridotto a una pura voce, in una narrazione che sfida la logica tradizionale.

"Molloy" (1951), "Malone muore" (1951), "L’innominabile" (1953) – La trilogia che segna il passaggio di Beckett a uno stile sempre più essenziale e astratto.

"Giorni felici" (1961) – Un’opera teatrale in cui una donna, progressivamente sommersa dalla sabbia, continua a mantenere un ottimismo paradossale.

Valore Letterario

Beckett è una delle figure più rivoluzionarie della letteratura e del teatro contemporaneo. La sua opera, caratterizzata da una scrittura essenziale e spoglia, esplora il non-senso della vita, l’attesa, la solitudine e il destino ineluttabile dell’uomo.

Attraverso l’uso dell’assurdo e del minimalismo, Beckett ha ridefinito le regole della narrazione e della drammaturgia, influenzando profondamente il teatro del Novecento e la filosofia esistenzialista. Il suo lascito è un'analisi spietata della condizione umana, in cui il comico e il tragico si fondono in un equilibrio sottile e inquietante.

Corso di storia della letteratura: Buzzati 1906

Dino Buzzati 1906

Dino Buzzati nacque il 16 ottobre 1906 a San Pellegrino di Belluno, in Italia. Dopo aver studiato giurisprudenza a Milano, intraprese la carriera giornalistica presso il Corriere della Sera, dove lavorò per tutta la vita, ricoprendo ruoli di inviato speciale, redattore e critico d’arte. Parallelamente al giornalismo, sviluppò una prolifica carriera letteraria, distinguendosi per il suo stile visionario e la capacità di fondere realtà e immaginazione.

Buzzati morì il 28 gennaio 1972 a Milano, lasciando un'opera ricca e poliedrica, che spazia dalla narrativa al teatro, dalla poesia all’illustrazione.

Opere Principali

"Il deserto dei Tartari" (1940) – Il suo capolavoro, un romanzo esistenzialista che racconta l’attesa vana e ossessiva del protagonista, il tenente Drogo, in una fortezza ai confini del mondo.

"La boutique del mistero" (1968) – Una raccolta di racconti in cui il surreale si intreccia con il quotidiano, creando atmosfere oniriche e inquietanti.

"Sessanta racconti" (1958) – Vincitore del Premio Strega, è un'opera che esemplifica la maestria di Buzzati nel costruire storie brevi e incisive.

"Un amore" (1963) – Romanzo che esplora il tormentato rapporto tra un uomo maturo e una giovane prostituta, con un'introspezione psicologica intensa.

"Poema a fumetti" (1969) – Un'opera innovativa che fonde letteratura e illustrazione, rielaborando il mito di Orfeo ed Euridice in chiave moderna.

Valore Letterario

Dino Buzzati è considerato una delle voci più originali della letteratura italiana del Novecento. La sua scrittura mescola realismo e fantastico, creando mondi sospesi tra sogno e incubo. Le sue opere affrontano temi esistenzialisti come l’attesa, la solitudine, il destino e la paura dell’ignoto.

Spesso paragonato a Kafka e Poe, Buzzati ha lasciato un segno indelebile nella letteratura, anticipando con le sue atmosfere surreali molte delle inquietudini dell’uomo contemporaneo.

Corso di storia della letteratura: Neruda 1904

 Pablo Neruda 1904

Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, nacque il 12 luglio 1904 a Parral, in Cile. Fin dalla giovane età manifestò una grande passione per la poesia, pubblicando i suoi primi lavori negli anni '20. Studiò pedagogia e letteratura francese a Santiago, ma il richiamo della scrittura lo portò presto alla ribalta nel panorama letterario cileno e internazionale.

Parallelamente alla carriera di poeta, Neruda fu un attivo diplomatico e politico: servì come console in diversi paesi, tra cui Birmania, Spagna e Messico. La sua adesione al comunismo lo rese una figura controversa, soprattutto dopo il colpo di Stato di Pinochet nel 1973. Morì il 23 settembre dello stesso anno, poco dopo il rovesciamento di Salvador Allende.

Opere Principali

La produzione di Neruda è vastissima, spaziando dall’amore alla politica, dalla natura alla memoria storica. Alcune delle sue opere più celebri includono:

"Venti poesie d’amore e una canzone disperata" (1924) – Uno dei libri di poesia amorosa più famosi del Novecento, caratterizzato da una sensualità intensa e immagini evocative.

"Residenza sulla Terra" (1933-1947) – Una raccolta sperimentale e visionaria che riflette il disorientamento dell’uomo moderno.

"Canto generale" (1950) – Un vasto poema epico che racconta la storia dell’America Latina, celebrando le sue lotte e le sue speranze.

"Odi elementari" (1954-1957) – Poesie dedicate agli oggetti quotidiani, con un linguaggio semplice ma potente.

"Confesso che ho vissuto" (1974, postumo) – La sua autobiografia, in cui ripercorre la propria vita con passione e poesia.

Valore Letterario

Pablo Neruda è considerato uno dei più grandi poeti del XX secolo. La sua scrittura è caratterizzata da immagini potenti, musicalità e un’abilità unica nel trasformare il quotidiano in poesia. Il suo impegno sociale e politico ha reso la sua voce un simbolo della lotta per la giustizia e la libertà.

Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, Neruda ha influenzato profondamente la poesia mondiale, lasciando un’eredità che continua a ispirare lettori e scrittori di ogni generazione.

Corso di storia della letteratura: Queneau 1903

Raymond Queneau 1903

Raymond Queneau nacque il 21 febbraio 1903 a Le Havre, in Francia. Studiò filosofia alla Sorbonne, sviluppando un forte interesse per la letteratura, la matematica e le scienze umane. A Parigi frequentò gli ambienti surrealisti, ma in seguito prese le distanze dal movimento.

Durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò presso l’editore Gallimard, diventando poi direttore della prestigiosa Encyclopédie de la Pléiade. Nel 1960 fu tra i fondatori dell'Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle), un collettivo di scrittori e matematici che sperimentava nuove forme di scrittura basate su vincoli linguistici e combinatori.

Morì il 25 ottobre 1976 a Neuilly-sur-Seine.

Opere principali

Queneau scrisse romanzi, poesie e saggi, caratterizzati da giochi linguistici e ironia.

"Zazie nel metrò" (Zazie dans le métro, 1959) – La sua opera più celebre, un romanzo umoristico e sperimentale su una ragazzina ribelle che visita Parigi. Il libro rivoluzionò la lingua narrativa francese con l’uso del linguaggio parlato e di neologismi.

"Esercizi di stile" (Exercices de style, 1947) – Un capolavoro di sperimentazione linguistica, in cui la stessa banale storia viene raccontata in 99 modi diversi, variando stile, tono e struttura.

"I fiori blu" (Les Fleurs bleues, 1965) – Un romanzo onirico e filosofico, in cui si intrecciano due narrazioni parallele, una ambientata nel passato e una nel presente.

"Il volo di Icaro" (Le Vol d'Icare, 1968) – Un romanzo metanarrativo in cui un personaggio fugge dalla sua storia, mettendo in discussione il rapporto tra autore e opera.

Stile e valore artistico

Queneau è celebre per il suo stile giocoso, innovativo e combinatorio. Amava sperimentare con la lingua, mescolando registri alti e bassi, e applicava spesso schemi matematici alla scrittura.

La sua opera ha influenzato la letteratura sperimentale e la narrativa postmoderna. Zazie nel metrò è un classico della letteratura francese moderna, mentre Esercizi di stile ha ispirato generazioni di scrittori e linguisti.

Attraverso l’Oulipo, Queneau ha dimostrato che le regole e le restrizioni possono diventare strumenti di creatività, anticipando molte tecniche della letteratura contemporanea.

Corso di storia della letteratura: Orwell 1903

George Orwell 1903

George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, nacque il 25 giugno 1903 a Motihari, in India, allora parte dell'Impero Britannico. Figlio di un funzionario coloniale, trascorse i primi anni in India prima di trasferirsi con la madre in Inghilterra. Studiò a Eton, dove sviluppò un atteggiamento critico verso la società e le istituzioni britanniche. Nel 1922 si arruolò nella Polizia Imperiale Britannica in Birmania, esperienza che lo portò a maturare una profonda avversione per il colonialismo. Dopo cinque anni, abbandonò il servizio e tornò in Europa, vivendo per un periodo tra i poveri di Londra e Parigi, esperienze che narrò in Down and Out in Paris and London (1933). Durante la Guerra Civile Spagnola, combatté per i repubblicani contro i fascisti di Franco, evento che segnò profondamente il suo pensiero politico e lo rese critico verso il comunismo sovietico, come raccontato in Omaggio alla Catalogna (1938). Durante la Seconda Guerra Mondiale, lavorò per la BBC e scrisse per diversi giornali, consolidando la sua reputazione di intellettuale e saggista. Negli ultimi anni della sua vita si ritirò in Scozia, dove scrisse il suo capolavoro 1984, prima di morire di tubercolosi il 21 gennaio 1950.

Opere principali

Orwell scrisse romanzi, saggi e reportage, sempre con un forte impegno sociale e politico.

"Senza un soldo a Parigi e Londra" (Down and Out in Paris and London, 1933) – Un reportage autobiografico sulle sue esperienze di povertà in due grandi capitali europee.

"Giorni in Birmania" (Burmese Days, 1934) – Romanzo ispirato alla sua esperienza come poliziotto coloniale, una feroce critica all’imperialismo britannico.

"Omaggio alla Catalogna" (Homage to Catalonia, 1938) – Resoconto della sua partecipazione alla Guerra Civile Spagnola, che evidenzia la delusione verso il comunismo sovietico.

"La fattoria degli animali" (Animal Farm, 1945) – Allegoria satirica sul totalitarismo e la degenerazione della rivoluzione russa, dove gli animali di una fattoria si ribellano ai padroni umani solo per finire oppressi dai loro stessi leader.

"1984" (1949) – Distopia futuristica in cui uno stato totalitario controlla ogni aspetto della vita dei cittadini attraverso la sorveglianza e la manipolazione della verità. Il concetto di Grande Fratello, il bispensiero e la neolingua sono diventati simboli universali del controllo oppressivo dello stato.

Stile e valore artistico

Orwell è noto per il suo stile chiaro, diretto e incisivo, privo di fronzoli e ricercatezze stilistiche. La sua prosa è caratterizzata da un linguaggio essenziale e un forte spirito critico, con una capacità straordinaria di analizzare i meccanismi del potere e dell’oppressione.

I suoi romanzi, specialmente 1984 e Animal Farm, hanno influenzato profondamente la letteratura e il pensiero politico del XX secolo, offrendo una riflessione ancora attuale sulle minacce della propaganda, della censura e del totalitarismo. I suoi saggi, come Politics and the English Language, sono ancora oggi considerati fondamentali per comprendere il rapporto tra linguaggio e potere.

Orwell è riconosciuto come uno degli scrittori più influenti del Novecento, capace di combinare narrativa, giornalismo e riflessione politica in opere di straordinaria lucidità e impatto.



Corso di storia della letteratura: Yourcenar 1903

 Marguerite Yourcenar 1903

Marguerite Yourcenar è stata una scrittrice, saggista e poetessa francese, naturalizzata statunitense, prima donna a essere eletta all’Académie Française (1980). La sua opera è caratterizzata da un profondo interesse per la storia, la filosofia e la condizione umana, con una prosa elegante e una ricerca stilistica minuziosa. I suoi romanzi spesso esplorano il tema della memoria, del potere e del destino individuale, con una forte influenza classica.

Opere principali:

"Mémoires d'Hadrien" (Memorie di Adriano, 1951)

– Il suo capolavoro più celebre, scritto in forma di lettera autobiografica dall'imperatore romano Adriano al futuro successore Marco Aurelio. Il romanzo è una riflessione sulla politica, l'amore, la saggezza e la mortalità, con un linguaggio colto e raffinato che restituisce la grandezza e le contraddizioni dell’uomo di potere.

"L'Œuvre au noir" (L'opera al nero, 1968)

– Un altro capolavoro della letteratura storica, incentrato sulla figura di Zenone, medico, alchimista e filosofo del XVI secolo, simbolo dell’intellettuale rinascimentale perseguitato dalla società. L’opera esplora il conflitto tra pensiero e dogmatismo, ragione e superstizione.

"Alexis ou le traité du vain combat" (Alexis o il trattato della lotta vana, 1929)

– Un romanzo epistolare in cui Alexis, giovane musicista, scrive alla moglie confessandole la sua omosessualità e il suo tormento interiore. L'opera è un’analisi psicologica profonda sulla libertà individuale e sulle convenzioni sociali.

"Le Labyrinthe du monde" (Il labirinto del mondo, 1974-1988, postumo)

– Un'autobiografia in tre volumi, in cui Yourcenar ripercorre la propria vita e le radici familiari, intrecciando storia e introspezione.

Temi principali nelle sue opere:

Storia e memoria: I suoi romanzi ricostruiscono epoche passate con straordinaria accuratezza, esplorando il destino umano attraverso la lente della storia.

Potere e saggezza: La figura del sovrano o dell’intellettuale in lotta con il potere è ricorrente (Adriano, Zenone).

Identità e libertà: Il conflitto tra desiderio individuale e norme sociali è centrale in opere come Alexis.

Ricerca filosofica: I suoi personaggi riflettono sulla vita, la morte e la condizione umana con uno stile che mescola narrazione e meditazione.

Impatto e legacy:

Marguerite Yourcenar è considerata una delle più grandi scrittrici del XX secolo. La sua opera ha segnato la letteratura per profondità storica, ricchezza stilistica e introspezione filosofica. Memorie di Adriano è oggi uno dei romanzi storici più amati e studiati al mondo.


Corso di storia della letteratura: Hughes 1902

Langston Hughes 1902

James Mercer Langston Hughes nacque il 1º febbraio 1902 a Joplin, nel Missouri, in una famiglia afroamericana della classe media. Dopo la separazione dei genitori, trascorse l’infanzia con la nonna materna, che gli trasmise il senso dell’orgoglio nero e della resilienza. Successivamente visse con la madre in diverse città e sviluppò presto un amore per la letteratura e la poesia. Hughes studiò alla Columbia University, ma abbandonò gli studi per viaggiare in Europa e in Africa, lavorando in vari impieghi. Tornato negli Stati Uniti, si stabilì a New York, dove divenne una delle figure centrali della Harlem Renaissance, il movimento culturale che celebrava l’arte e la cultura afroamericana. Nel corso della sua carriera scrisse poesie, racconti, romanzi, opere teatrali e saggi, affrontando temi come la discriminazione razziale, l’identità nera e la vita delle comunità afroamericane. Morì il 22 maggio 1967 a New York per complicazioni dovute a un tumore. Opere principali Langston Hughes è stato un autore estremamente prolifico, spaziando tra diversi generi letterari. La sua scrittura è caratterizzata da un linguaggio accessibile, diretto e musicale, spesso ispirato ai ritmi del jazz e del blues. "The Weary Blues" (1926) – La sua prima raccolta poetica, in cui fonde la lirica con i ritmi del blues, dando voce alla condizione afroamericana. "Fine Clothes to the Jew" (1927) – Una raccolta di poesie che esplora temi di povertà, amore e ingiustizia sociale. "Not Without Laughter" (1930) – Romanzo semi-autobiografico che racconta la crescita di un giovane ragazzo afroamericano in Kansas. "The Ways of White Folks" (1934) – Una serie di racconti che mettono in luce le tensioni razziali negli Stati Uniti degli anni '30. "Montage of a Dream Deferred" (1951) – Un'opera poetica sperimentale che utilizza il flusso di coscienza e il ritmo del jazz per descrivere la frustrazione e le aspirazioni della comunità afroamericana. Ciclo di Jesse B. Semple – Una serie di racconti umoristici e ironici su un personaggio chiamato Simple, che offre uno sguardo sulla vita quotidiana degli afroamericani con sagacia e umorismo. Stile e valore artistico Langston Hughes è stato un innovatore della poesia afroamericana, integrando nella sua scrittura la musicalità del jazz e del blues. Il suo linguaggio è colloquiale e diretto, con un forte senso del ritmo e della ripetizione, rendendo le sue poesie particolarmente evocative e coinvolgenti. A differenza di altri autori della Harlem Renaissance che cercavano di conformarsi ai modelli letterari europei, Hughes volle celebrare apertamente la cultura afroamericana nelle sue opere. Affrontò temi come l’ingiustizia sociale, la segregazione razziale e il sogno americano negato alla popolazione nera. Il suo impegno politico e la sua capacità di raccontare con semplicità e potenza la vita degli afroamericani lo hanno reso una delle voci più influenti della letteratura del XX secolo. Ancora oggi, Langston Hughes è considerato un’icona della poesia afroamericana e un precursore del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.

Corso di storia della letteratura: Hikmet 1902

Nazım Hikmet 1902

Nazım Hikmet Ran nacque il 15 gennaio 1902 a Salonicco (all'epoca parte dell'Impero Ottomano, oggi in Grecia) in una famiglia di intellettuali. Cresciuto tra Istanbul e altre città dell'Anatolia, fin da giovane si appassionò alla letteratura e alla politica. Studiò all'Accademia della Marina Ottomana, ma abbandonò gli studi per dedicarsi alla poesia e alla rivoluzione.
Nel 1921 si recò in Unione Sovietica, dove entrò in contatto con il pensiero marxista e con le avanguardie artistiche dell’epoca. Tornato in Turchia nel 1924, iniziò una carriera letteraria e giornalistica, ma le sue idee politiche lo portarono a frequenti arresti e alla censura. Nel corso della sua vita trascorse circa 17 anni in carcere per le sue posizioni comuniste, divenendo un simbolo della resistenza e della lotta per la libertà di espressione.
Nel 1951, privato della cittadinanza turca, si rifugiò prima in Mosca e poi in altri paesi del blocco sovietico, dove visse fino alla sua morte nel 1963. Morì il 3 giugno dello stesso anno a Mosca. Solo molti anni dopo, nel 2009, la Turchia gli restituì simbolicamente la cittadinanza.
Opere principali
Nazım Hikmet è stato uno dei più importanti poeti turchi del XX secolo e uno dei primi a utilizzare il verso libero nella poesia turca, rompendo con la tradizione ottomana. Le sue opere sono un intreccio di lirismo, impegno politico e sperimentalismo formale.
"Il romanzo del giovane uomo" (1929) – Uno dei primi esempi di narrativa in versi, in cui esplora il tema della giovinezza e dell’impegno rivoluzionario.
"Lettere dal carcere" (pubblicate postume) – Una raccolta di lettere e poesie scritte durante la prigionia, in cui esprime la sua fede nella giustizia e la speranza in un futuro migliore.
"Poema d’amore" (varie edizioni) – Poesie dedicate all’amore e alla passione, con un linguaggio profondamente evocativo.
"Poesie sulla vita e sulla speranza" – Una raccolta di componimenti che celebrano la lotta umana contro l’oppressione.
"Il libro delle poesie" – Una selezione completa delle sue opere poetiche, che mostra la sua evoluzione stilistica e tematica.
Stile e valore artistico
Nazım Hikmet è considerato uno dei più grandi poeti modernisti turchi, grazie alla sua capacità di fondere poesia lirica e impegno politico. Il suo stile innovativo abbandona la metrica tradizionale per adottare il verso libero, influenzato dalle avanguardie europee e dal futurismo russo.
Le sue poesie sono spesso intrise di un forte senso di giustizia sociale e speranza, con immagini potenti e un linguaggio accessibile. L’amore, la lotta per la libertà, la dignità umana e il desiderio di un mondo migliore sono temi ricorrenti nella sua opera.
Nonostante le persecuzioni politiche, Nazım Hikmet ha lasciato un’eredità immensa nella letteratura mondiale, ispirando generazioni di poeti e scrittori. Oggi è riconosciuto come una delle voci più importanti del XX secolo e le sue poesie continuano a essere lette, tradotte e celebrate in tutto il mondo.

Corso di storia della letteratura: Steinbeck 1902

John Steinbeck 1902

John Steinbeck nacque il 27 febbraio 1902 a Salinas, in California, in una famiglia di origini tedesche e irlandesi. Cresciuto in una regione agricola, sviluppò fin da giovane un profondo interesse per il paesaggio, i contadini e i lavoratori migranti che avrebbero poi popolato le sue opere. Studiò letteratura e scrittura creativa alla Stanford University, ma non completò il percorso accademico, preferendo svolgere lavori manuali e viaggiare per l’America, esperienze che lo aiutarono a comprendere la dura realtà della classe operaia.
Durante gli anni ‘30, Steinbeck si affermò come scrittore con romanzi che affrontavano tematiche sociali ed economiche, in particolare la povertà e l’ingiustizia subite dagli agricoltori e dai lavoratori. Durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò come corrispondente di guerra per il New York Herald Tribune e successivamente continuò la sua carriera letteraria con una vasta produzione che gli valse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1962. Morì il 20 dicembre 1968 a New York.
Opere principali
Steinbeck è autore di numerosi romanzi, racconti e saggi, molti dei quali sono divenuti classici della letteratura americana.
"Uomini e topi" (Of Mice and Men, 1937) – Romanzo breve che racconta la tragica storia di due braccianti, George e Lennie, in cerca di un futuro migliore durante la Grande Depressione.
"Furore" (The Grapes of Wrath, 1939) – Capolavoro che narra l’odissea della famiglia Joad, contadini dell’Oklahoma costretti a migrare in California a causa del Dust Bowl. Vincitore del Premio Pulitzer, è un’accusa sociale contro le ingiustizie del sistema economico.
"La valle dell’Eden" (East of Eden, 1952) – Ampia saga familiare ambientata nella Salinas Valley, che rielabora il mito biblico di Caino e Abele e approfondisce il concetto di libero arbitrio.
"Pian della Tortilla" (Tortilla Flat, 1935) – Romanzo picaresco su un gruppo di paisanos (discendenti di spagnoli e messicani) che vivono ai margini della società in California.
"Vicolo Cannery" (Cannery Row, 1945) – Ritratto poetico e malinconico di un quartiere di Monterey e dei suoi eccentrici abitanti.
"Il breve regno di Pipino IV" (The Short Reign of Pippin IV, 1957) – Satira politica ambientata in Francia.
"Diario russo" (A Russian Journal, 1948) – Reportage di viaggio in Unione Sovietica con il fotografo Robert Capa.
"Viaggio con Charley" (Travels with Charley, 1962) – Resoconto autobiografico di un viaggio negli Stati Uniti con il suo cane Charley, con riflessioni sulla società americana contemporanea.
Stile e valore artistico
Steinbeck è noto per il suo realismo sociale e il profondo umanesimo. La sua prosa è diretta ma ricca di immagini poetiche, capace di descrivere con intensità le condizioni di vita delle classi più umili. Le sue opere esplorano temi universali come la lotta per la sopravvivenza, il sogno americano, la dignità umana e il conflitto tra bene e male.
Particolarmente influenzato dal naturalismo e dalla letteratura proletaria, Steinbeck unisce un'acuta osservazione della realtà con una dimensione quasi mitica, come accade in La valle dell’Eden o Furore, in cui le vicende dei protagonisti assumono una risonanza epica.
Il suo impegno nel raccontare le difficoltà dei lavoratori lo rese una figura controversa: ammirato per la sua empatia verso gli emarginati, ma anche criticato da alcuni ambienti conservatori per le sue posizioni socialisteggianti. Ciononostante, la sua capacità di restituire con autenticità il volto dell’America rurale e operaia lo ha reso uno degli autori più letti e studiati del Novecento.
Nel 1962 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Letteratura, con la motivazione di aver creato "scritti realistici e immaginativi, combinando umorismo ed empatia sociale". Oggi, Steinbeck è considerato uno dei più grandi narratori della letteratura americana e i suoi romanzi continuano a essere letti e amati in tutto il mondo.

Corso di storia della letteratura: von Horváth 1901

Ödön von Horváth 1901

Ödön von Horváth nacque il 9 dicembre 1901 a Sušak (oggi parte di Fiume, in Croazia), allora parte dell'Impero Austro-Ungarico. Figlio di un diplomatico ungherese, trascorse l'infanzia tra Belgrado, Budapest, Monaco di Baviera e Vienna, esperienze che gli diedero una visione cosmopolita e uno sguardo critico sulla società mitteleuropea. Dopo aver studiato a Vienna e Monaco, Horváth si stabilì a Berlino, dove entrò in contatto con gli ambienti teatrali della Repubblica di Weimar. Già nei primi anni '30, le sue opere riflettevano il crescente clima di tensione politica e l'ascesa del nazismo. Con l'arrivo al potere di Hitler nel 1933, le sue opere furono bandite e si rifugiò prima a Vienna, poi a Parigi. Morì tragicamente il 1º giugno 1938 a soli 36 anni: mentre camminava sugli Champs-Élysées, una tempesta fece cadere un ramo di un albero, che lo colpì alla testa uccidendolo sul colpo. Opere principali e tematiche Horváth è noto per il suo teatro critico e grottesco, che denuncia le ipocrisie della società e il conformismo della piccola borghesia. Il suo stile è influenzato dall'espressionismo e dal teatro epico brechtiano, ma con una vena ironica e tragica che lo rende unico. "I racconti del bosco viennese" (Geschichten aus dem Wiener Wald, 1931) Uno dei suoi drammi più celebri, ambientato nella Vienna degli anni '30, dove il sogno di un amore romantico si scontra con una società cinica e spietata. "Gioventù senza Dio" (Jugend ohne Gott, 1937) Romanzo che racconta l'educazione autoritaria e militarizzata nella Germania nazista attraverso gli occhi di un insegnante disilluso. "Fede, amore, speranza" (Glaube, Liebe, Hoffnung, 1932) Storia tragica di una giovane donna che cerca di sopravvivere in una società indifferente e crudele, sottolineando la brutalità del capitalismo. "Kasimir e Karoline" (1932) Dramma ambientato durante l’Oktoberfest di Monaco, in cui la crisi economica si intreccia alle vicende sentimentali di una giovane coppia, mettendo in evidenza la fragilità delle relazioni in una società disumanizzante. "Figli di nessuno" (Ein Kind unserer Zeit, 1938) Romanzo pubblicato postumo, che racconta la progressiva trasformazione di un giovane in un fanatico soldato del regime, sottolineando i pericoli dell’indottrinamento. Stile e valore artistico Horváth ha saputo cogliere con lucidità la crisi morale e politica della sua epoca, anticipando la catastrofe del nazismo. Il suo stile è caratterizzato da: Dialoghi brevi e incisivi, che rivelano l'ipocrisia e la superficialità della società. Uso del grottesco, per mostrare il contrasto tra le illusioni dei personaggi e la dura realtà. Critica sociale spietata, soprattutto verso la piccola borghesia e il conformismo. Oggi, le sue opere sono considerate fondamentali nella letteratura del primo Novecento, accanto a quelle di Brecht e Döblin. Il suo teatro è ancora attuale per la sua capacità di smascherare i meccanismi di potere e alienazione della società moderna.

Corso di storia della letteratura: Quasimodo 1901

Salvatore Quasimodo 1901

Salvatore Quasimodo nacque il 20 agosto 1901 a Modica, in Sicilia. Figlio di un capostazione, trascorse l’infanzia tra varie località siciliane, un'esperienza che segnò profondamente la sua sensibilità poetica. Studiò ingegneria a Roma e a Palermo, ma non completò gli studi, preferendo dedicarsi alla letteratura.

Nel 1930 si trasferì a Firenze, dove entrò in contatto con il gruppo dell’ermetismo, un movimento poetico caratterizzato da una scrittura oscura, essenziale e simbolica. La sua prima raccolta, Acque e terre (1930), segnò l’inizio della sua carriera poetica. Lavorò anche come traduttore, specializzandosi in testi greci e latini.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il suo stile cambiò profondamente: se prima era concentrato sulla ricerca interiore e sulla memoria, nel dopoguerra divenne più impegnato e civile. Nel 1959 vinse il Premio Nobel per la Letteratura, consacrandosi come uno dei maggiori poeti italiani del Novecento. Morì a Napoli il 14 giugno 1968.

Opere principali e poetica

Quasimodo attraversò due fasi principali nella sua produzione poetica:

Fase ermetica (1930-1942)

Acque e terre (1930)

Oboe sommerso (1932)

Erato e Apòllion (1936)

Ed è subito sera (1942) – Contiene la celebre poesia "Ed è subito sera", emblematica dello stile ermetico.

Fase dell’impegno civile (dal 1945 in poi)

Giorno dopo giorno (1947) – Segna il passaggio a una poesia più diretta, che affronta il dolore della guerra e la necessità di giustizia. Celebre la poesia "Alle fronde dei salici", sul dolore dell’Italia devastata dalla guerra.

La vita non è sogno (1949) Il falso e il vero verde (1956)

Dare e avere (1966) – Ultima raccolta, in cui ripensa la vita e il senso dell’esistenza.

Quasimodo fu anche un importante traduttore di autori classici, come Omero, Sofocle e Virgilio, contribuendo a rinnovare il rapporto tra la cultura antica e quella moderna.

Valore artistico e influenza

Quasimodo è considerato uno dei massimi poeti italiani del Novecento. La sua poesia ermetica ha influenzato intere generazioni di scrittori, mentre la svolta impegnata del dopoguerra ha fatto di lui una voce fondamentale per la coscienza collettiva italiana. Il Premio Nobel del 1959 riconobbe il suo ruolo nel panorama letterario mondiale. Il suo contributo alla poesia italiana è duplice: da un lato la perfezione formale dell’ermetismo, dall’altro l’impegno civile e storico della sua maturità. Quasimodo seppe dare voce ai sentimenti di solitudine e di speranza dell’umanità, trasformando il dolore individuale e collettivo in versi di rara intensità.

Corso di storia della letteratura: De Filippo 1900

Eduardo De Filippo 1900

Eduardo De Filippo nacque il 24 maggio 1900 a Napoli, figlio illegittimo del grande attore e commediografo Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo. Crebbe in un ambiente teatrale, respirando sin da piccolo l’arte della recitazione e della drammaturgia. Assieme ai fratelli Peppino e Titina formò la compagnia teatrale "I De Filippo", che divenne presto celebre nel panorama teatrale italiano. Dopo la rottura con Peppino nel 1944, Eduardo continuò la sua carriera da solo, fondando la compagnia Teatro di Eduardo e portando sulle scene una produzione teatrale innovativa e profondamente legata alla cultura napoletana. Oltre a essere autore e attore, fu anche regista di molte delle sue opere e lavorò nel cinema e in televisione, consolidando la sua fama a livello nazionale e internazionale. Nel 1981 fu nominato senatore a vita per i suoi meriti artistici. Morì a Roma il 31 ottobre 1984, lasciando un'eredità indelebile nel teatro italiano. Opere principali Eduardo scrisse oltre 50 commedie, molte delle quali sono entrate nel repertorio classico del teatro contemporaneo. Il suo teatro si caratterizza per una fusione tra commedia e dramma, con una profonda attenzione ai temi sociali e alla condizione umana. Tra le sue opere più celebri ricordiamo: Napoli milionaria! (1945) – Un dramma amaro sulla Napoli del dopoguerra, tra miseria e speranza, con la celebre battuta finale "Ha da passà 'a nuttata". Filumena Marturano (1946) – Una delle sue opere più rappresentate, racconta la storia di una ex prostituta che lotta per il riconoscimento dei suoi figli. Questi fantasmi! (1946) – Una riflessione sull’illusione e la disillusione, ambientata in un palazzo infestato dai fantasmi. Le voci di dentro (1948) – Un'opera sospesa tra sogno e realtà, che riflette sulla crisi morale dell'Italia postbellica. Il sindaco del rione Sanità (1960) – Una denuncia sociale sulla camorra e il potere, ancora oggi estremamente attuale. Gli esami non finiscono mai (1973) – Un'opera sulla difficoltà dell'esistenza e il giudizio continuo che la società impone all'individuo. Molte delle sue commedie furono anche trasposte per il cinema e la televisione, con Eduardo stesso spesso protagonista. Valore artistico e influenza Eduardo De Filippo è considerato uno dei più grandi drammaturghi italiani del Novecento, al pari di Luigi Pirandello e Dario Fo. Il suo teatro rappresenta un perfetto equilibrio tra realismo e simbolismo, tra comicità e dramma, mettendo in scena la quotidianità con un'attenzione particolare alla condizione sociale e morale dell’uomo. Attraverso il dialetto napoletano, Eduardo ha saputo raccontare storie universali, toccando temi come la miseria, la dignità, l’ingiustizia e la speranza. La sua opera ha influenzato generazioni di attori e autori, e il suo teatro continua a essere rappresentato e studiato in tutto il mondo. Nel 1981 fu nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, un riconoscimento al suo ruolo non solo artistico, ma anche civile e culturale. Dopo la sua morte, il Teatro San Ferdinando di Napoli, da lui restaurato, è diventato un punto di riferimento per la sua memoria e il suo insegnamento teatrale. Eduardo De Filippo non è stato solo un autore, ma un interprete del suo tempo, capace di far ridere e commuovere, lasciando un segno profondo nella cultura italiana e internazionale.

Corso di storia della letteratura: Prévert 1900

 Jacques Prévert 1900

Jacques Prévert (4 febbraio 1900 - 11 aprile 1977) è stato un poeta e sceneggiatore francese. È noto per la sua poesia accessibile, umoristica e spesso politica, che ha avuto un grande impatto sulla cultura popolare francese del XX secolo. Prévert fece parte del movimento surrealista, ma la sua poesia non era così oscura e astratta come quella di alcuni dei suoi contemporanei. La sua opera più celebre è probabilmente "Paroles" (Parole), una raccolta di poesie pubblicata nel 1946, che ha avuto un notevole successo di vendite. Molte delle sue poesie sono diventate canzoni popolari e sono state interpretate da artisti famosi, contribuendo alla diffusione della sua influenza sulla cultura francese. Alcuni dei suoi lavori più noti includono "Les Feuilles Mortes" (Foglie morte), che è diventata una canzone celebre nella versione di Yves Montand, e "Déjeuner du matin" (Colazione del mattino), una poesia breve ma potente sulla tragedia della guerra. Oltre alla sua poesia, Prévert ha anche scritto sceneggiature cinematografiche, tra cui quella per il film surrealista "I bambini del paradiso" (Les Enfants du Paradis), diretto da Marcel Carné nel 1945. La sua opera continua ad essere amata e studiata per la sua semplicità, il suo umorismo e la sua capacità di riflettere sugli aspetti più profondi della vita quotidiana.

martedì 6 maggio 2025

Corso di storia della letteratura: Nabokov 1899

Vladimir Nabokov 1899

Vladimir Nabokov (1899–1977) è stato uno degli scrittori più raffinati e poliedrici del Novecento, celebre per la sua padronanza linguistica, l'inventiva stilistica e la capacità di fondere gioco intellettuale ed emozione profonda.

Nato nel 1899 a San Pietroburgo, da una famiglia aristocratica, visse l’esperienza dell’esilio dopo la Rivoluzione Russa. Scrisse inizialmente in russo, poi si affermò come autore di lingua inglese, con uno sile barocco, ironico e pieno di allusioni letterarie.

Opere più celebri:

  • Lolita (1955) – il suo romanzo più controverso e acclamato, storia di un’ossessione narrata con maestria linguistica, che lo rese celebre e anche scandaloso.
  • Pnin (1957) – ironico ritratto di un professore russo emigrato negli Stati Uniti.
  • Pale Fire (1962) – esperimento letterario unico: un poema commentato da un narratore inaffidabile, ricco di giochi metatestuali.

Temi centrali:

  • L’esilio e la memoria
  • Il doppio e l’identità
  • L’arte come illusione e costruzione
  • L'amore per i dettagli linguistici, le farfalle (era anche entomologo), l’enigma

Vita e stile:

Scrisse sempre con precisione maniacale, usando schede per pianificare le sue trame. Si stabilì negli Stati Uniti e poi in Svizzera. La sua scrittura è celebre per la ricchezza di immagini, la manipolazione del punto di vista e l’uso geniale della lingua.

Corso di storia della letteratura: Campanile 1899

Achille Campanile 1899

Achille Campanile (28 settembre 1899 - 4 gennaio 1977) è stato uno scrittore, giornalista e umorista italiano. Era noto per il suo stile di scrittura satirico e umoristico. Ecco alcune informazioni chiave sulla vita e le opere di Achille Campanile:

Carriera Letteraria: Achille Campanile iniziò la sua carriera come giornalista e scrittore umoristico negli anni '20 e '30 del XX secolo. La sua prosa era caratterizzata da un umorismo pungente, una critica sociale affilata e un occhio acuto per le peculiarità della vita quotidiana.

Romanzi e Racconti: Tra le sue opere più note ci sono romanzi satirici come "Marino fa moglie" (1932), "Il comico" (1932). Campanile ha anche scritto numerosi racconti umoristici.

Teatro: Oltre alla prosa, Campanile ha scritto opere teatrali, spesso caratterizzate da una comicità brillante e da personaggi eccentrici. Alcuni dei suoi lavori teatrali includono "L'omino della radio" (1939) e "Il pellicano" (1941).

Giornalismo: La sua attività giornalistica è stata una parte significativa della sua carriera. Ha contribuito a riviste satiriche come "Bertoldo" e "Il Travaso delle Idee". Il suo stile diretto e arguto ha reso i suoi articoli molto popolari.

Esilio e Ritorno: Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Campanile trascorse un periodo di esilio volontario in Svizzera, in disaccordo con il regime fascista. Tornò in Italia negli anni '50.

Lingua: La scrittura di Achille Campanile era caratterizzata da uno stile linguistico semplice e diretto, che comunicava efficacemente la sua satira e il suo umorismo al pubblico.

Opere Postume: Dopo la sua morte nel 1977, sono state pubblicate alcune raccolte postume di scritti inediti, rivelando ulteriormente il talento e la varietà del suo lavoro.

Achille Campanile è considerato uno degli umoristi più importanti della letteratura italiana del XX secolo. La sua capacità di catturare gli aspetti comici della vita quotidiana e di trasmetterli in modo frizzante attraverso la sua scrittura lo ha reso un autore amato e apprezzato.

Corso di storia della letteratura: Platonov 1899

Andrei Platonov 1899


Andrei Platonov, pseudonimo di Andrei Platonovič Klimentov, è stato uno scrittore e romanziere russo nato il 28 agosto 1899 a Voronež, nell'Impero Russo, e morto il 5 gennaio 1951 a Mosca, Unione Sovietica.

Platonov è noto per la sua prosa innovativa e la sua critica al sistema sovietico, anche se gran parte del suo lavoro non fu pubblicato o venne censurato durante la sua vita a causa della sua critica sociale e politica.

Le sue opere riflettono la dura realtà della vita nelle campagne sovietiche e criticano l'ideologia comunista ufficiale. I suoi romanzi e racconti affrontano temi come la collettivizzazione agricola, l'industrializzazione forzata, le contraddizioni del sistema sociale e le difficoltà della vita rurale nell'Unione Sovietica.

Uno dei suoi romanzi più celebri è "Chevengur", pubblicato nel 1928, una narrazione visionaria che esplora le utopie e le disillusioni della rivoluzione russa attraverso una comunità immaginaria.

Platonov fu considerato un autore non conformista durante il periodo sovietico, e gran parte del suo lavoro non ricevette il riconoscimento che meritava fino a molto tempo dopo la sua morte. Le sue opere furono riscoperte negli anni '60 e '70, guadagnando ammirazione per la loro originalità stilistica e la profondità dei temi trattati.

La sua prosa è caratterizzata da uno stile innovativo, spesso con un uso peculiare del linguaggio che mira a catturare l'essenza della vita e del pensiero delle persone comuni nell'URSS del periodo. Andrei Platonov morì a Mosca nel 1951, ma il suo lavoro è stato rivalutato negli anni successivi,  venendo riconosciuto come una voce importante della letteratura russa del XX secolo, con un impatto duraturo sulla cultura e sulla letteratura mondiale.