mercoledì 26 febbraio 2025

Corso di storia della letteratura: Ottocento


Romanticismo: Il Romanticismo è stato un movimento letterario fondamentale che ha dominato la prima metà del secolo. Gli autori romantici hanno enfatizzato l'individualità, l'emozione, la natura e l'immaginazione. Alcuni dei più grandi poeti romantici includono William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge, Lord Byron e Percy Bysshe Shelley. Opere come "Frankenstein" di Mary Shelley e "Jane Eyre" di Charlotte Brontë riflettono anche influenze romantiche.

Realismo: Il Realismo è emerso nella metà del secolo come una reazione al Romanticismo. Gli scrittori realisti, come Gustave Flaubert, Honoré de Balzac e Émile Zola, si sono concentrati sulla rappresentazione accurata della vita quotidiana e delle condizioni sociali dell'epoca. Questo movimento ha portato a una narrativa più dettagliata e osservativa.


Naturalismo: Il Naturalismo è stato un'estensione del Realismo e ha enfatizzato l'influenza dell'ambiente e delle condizioni sociali sul comportamento umano. Émile Zola è uno dei principali rappresentanti del Naturalismo, con opere come "Germinal" che esplorano le condizioni della classe operaia.


Gothic Revival: Questo movimento ha riportato l'interesse per la letteratura gotica, con autori come Edgar Allan Poe e Nathaniel Hawthorne che hanno scritto racconti e romanzi che mescolano elementi del soprannaturale e dell'orrore.


Letteratura vittoriana: La letteratura vittoriana, che copre il regno della Regina Vittoria del Regno Unito (1837-1901), è caratterizzata dalla moralità, dall'ottimismo e dalla rigidità sociale dell'epoca. Charles Dickens, Charlotte Brontë, Thomas Hardy e George Eliot sono alcuni degli autori più noti di questo periodo.


Poeti vittoriani: Il periodo vittoriano ha visto la fioritura di poeti come Alfred Lord Tennyson, Robert Browning ed Elizabeth Barrett Browning, che hanno affrontato temi di amore, morte e spiritualità.


Realismo psicologico: Scrittori come Fyodor Dostoevsky e Leo Tolstoy hanno esplorato la psicologia umana in profondità nelle loro opere, portando alla nascita del "realismo psicologico" russo.


Letteratura americana del XIX secolo: Gli Stati Uniti hanno prodotto una serie di autori importanti, tra cui Nathaniel Hawthorne, Edgar Allan Poe, Herman Melville, Walt Whitman e Emily Dickinson. Questi scrittori hanno contribuito a definire la letteratura americana e a esplorare temi come la natura, la democrazia e il destino.


Letteratura europea del XIX secolo: Oltre alla Gran Bretagna e alla Francia, molti paesi europei hanno avuto importanti movimenti e autori nel XIX secolo. Ad esempio, Fëdor Dostoevskij e Lev Tolstoj in Russia, Henrik Ibsen in Norvegia e Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Nietzsche in Germania hanno lasciato un'impronta indelebile sulla letteratura e sulla filosofia europea.


Sentimento ed emozione: Il Romanticismo si è opposto all'approccio razionalista dell'Illuminismo, enfatizzando il potere dell'emozione, dell'individualità e della creatività. Gli autori romantici hanno esplorato le profondità dell'esperienza umana, spesso con una sensibilità nostalgica e malinconica.


Natura e sublime: La natura è stata un tema centrale nel Romanticismo, vista come fonte di ispirazione, bellezza e mistero. Il concetto di sublime, ossia la capacità della natura di suscitare sensazioni di meraviglia e terrore, è stato ampiamente esplorato.


Espressione personale: I poeti romantici, come William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge e Lord Byron, hanno enfatizzato l'espressione personale e l'autenticità nei loro scritti. Spesso hanno usato il "Io" lirico per esplorare i propri sentimenti e le proprie esperienze.


Letteratura gotica: Il Romanticismo ha visto l'emergere della letteratura gotica, con opere come "Frankenstein" di Mary Shelley e "Dracula" di Bram Stoker, che esplorano temi dell'orrore, del soprannaturale e della paura.


Nazionalismo e folklore: Molte opere romantiche hanno sottolineato l'importanza della cultura nazionale e del folklore, contribuendo alla formazione di identità nazionali. I fratelli Grimm hanno raccolto e pubblicato fiabe popolari tedesche, mentre autori come Sir Walter Scott hanno celebrato la storia e la cultura scozzesi.


Critica sociale: Nonostante l'attenzione alla sfera personale ed emotiva, il Romanticismo ha anche affrontato temi sociali e politici, in particolare le ingiustizie sociali e le conseguenze della rivoluzione industriale.


Letteratura femminile: Il Romanticismo ha aperto spazi per la letteratura femminile, con autrici come Jane Austen e le sorelle Brontë, che hanno scritto romanzi che esplorano i ruoli delle donne nella società.


Il teatro dell'Ottocento

Il teatro europeo all'inizio dell'Ottocento fu dominato dal dramma romantico. Gli ideali romantici vennero esaltati in modo particolare in Germania. Nel romanticismo si situano Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Schiller, che videro nell'arte la via migliore per ridare dignità all'uomo. Degli ideali romantici e neoclassici si nutrirono molte tragedie di soggetto storico o mitologico. Al romanticismo teatrale fecero riferimento anche gli autori italiani come Alessandro Manzoni con tragedie come l'Adelchi e Il Conte di Carmagnola, oltre a Silvio Pellico con la tragedia Francesca da Rimini , ambientazioni analoghe tornarono anche nel melodramma. Molto importante fu anche il teatro romantico inglese fra i maggiori rappresentanti ci furono Percy Bysshe Shelley, John Keats e Lord Byron. Ma è anche il secolo degli anticonformisti sia a livello artistico sia nella giustizia sociale, ben rappresentati dal society drama portato in scena da Oscar Wilde e degli innovatori come Georg Büchner che precorsero il dramma novecentesco, grazie anche alle regie di Ferdinand Esslair. In Inghilterra, in Francia ed in Italia, in concomitanza con la nascita del naturalismo e del verismo (perenne ricerca della realtà in maniera oggettiva), intorno alla metà del secolo le grandi tragedie cedettero il posto al dramma borghese, caratterizzato da temi domestici, intreccio ben costruito e abile uso degli espedienti drammatici. Il maggiore esponente del teatro naturalista fu Victor Hugo e del teatro verista Giovanni Verga, nell'America Latina Florencio Sánchez seguì la loro scuola e si mise in evidenza.

Corso di storia della letteratura: Alfieri 1749



Vittorio Alfieri 1749

Vittorio Alfieri (1749-1803) è stato uno dei più importanti drammaturghi e poeti italiani del XVIII secolo e uno dei principali esponenti del movimento letterario e culturale noto come il Neoclassicismo. La sua opera ha avuto un profondo impatto sulla letteratura italiana e sulla lotta per l'indipendenza e la libertà nel contesto dell'Italia pre-unitaria. Ecco alcune informazioni chiave sulla vita e l'opera di Vittorio Alfieri:

Vita: Vittorio Alfieri è nato il 16 gennaio 1749 ad Asti, nel Piemonte, Italia, in una famiglia aristocratica. La sua giovinezza fu segnata da una serie di viaggi in Europa, durante i quali sviluppò il suo interesse per la letteratura, la filosofia e le idee politiche dell'illuminismo.

Opere teatrali: Alfieri è noto soprattutto per le sue tragedie, tra cui "Cleopatra," "Merope," "Oreste," "Filippo," e "Agamennone." Le sue opere drammatiche seguono i principi del teatro neoclassico, con una rigida struttura delle unità aristoteliche di tempo, luogo e azione. Le sue tragedie spesso trattano temi di eroismo, libertà, e giustizia.

Stile: Il linguaggio e lo stile di Alfieri sono caratterizzati da un uso rigoroso e austero della lingua italiana, in cui cerca di emulare l'elevato stile della tragedia classica greca e romana. Le sue opere sono famose per la loro semplicità e la loro potenza emotiva.

Impegno politico: Alfieri era un fervente sostenitore dell'indipendenza italiana e delle idee di libertà. Le sue opere drammatiche riflettono spesso la sua convinzione che il popolo italiano dovesse lottare contro l'oppressione straniera e raggiungere l'unità nazionale. È stato un importante ispiratore per i futuri patrioti italiani e per il movimento risorgimentale.

Morte e leggenda: Vittorio Alfieri morì il 8 ottobre 1803 a Firenze. La sua tomba, situata nella basilica di Santa Croce a Firenze, è un luogo di pellegrinaggio per gli amanti della letteratura italiana. La sua vita e le sue opere hanno ispirato generazioni di scrittori e intellettuali italiani, tra cui Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini.

L'eredità di Vittorio Alfieri nella letteratura italiana e nella lotta per l'indipendenza e la libertà è profonda. Le sue tragedie teatrali e le sue poesie sono considerate opere fondamentali del Neoclassicismo italiano, e la sua passione per la causa italiana ha avuto un impatto duraturo sulla storia politica dell'Italia.


Corso di storia della letteratura: Beaumarchais 1732

Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais 1732

Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais (1732-1799) è stato un celebre autore, musicista e uomo di affari francese del XVIII secolo, noto soprattutto per le sue opere teatrali e per la sua influenza nella Francia pre-rivoluzionaria. Ecco alcune informazioni chiave sulla sua vita e il suo lavoro:

Vita e Carriera: Beaumarchais nacque a Parigi in una famiglia di orologiai. Inizialmente, seguì le orme di suo padre come orologiaio di corte. Tuttavia, la sua intelligenza e la sua abilità negli affari lo portarono a diventare coinvolto in una serie di attività commerciali e finanziarie di successo.

Opere Teatrali: Beaumarchais è noto principalmente per le sue commedie teatrali. La sua opera più celebre è una trilogia di commedie chiamata "Le Barbier de Séville" (Il barbiere di Siviglia), "Le Mariage de Figaro" (Le nozze di Figaro) e "La Mère coupable" (La madre colpevole). "Il barbiere di Siviglia" e "Le nozze di Figaro" sono particolarmente famosi e sono stati adattati in opere musicali e opere liriche da compositori come Rossini e Mozart.

Controversie e Successi Teatrali: Le opere di Beaumarchais spesso contenevano elementi di critica sociale e politica. "Le Mariage de Figaro," ad esempio, ha sollevato polemiche per il suo ritratto delle disuguaglianze sociali e del potere aristocratico. Tuttavia, queste opere erano anche molto popolari presso il pubblico.

Coinvolgimento politico: Beaumarchais era anche coinvolto in politica. Fu un sostenitore delle idee illuministe e svolse un ruolo attivo nella fornitura di aiuti segreti agli Stati Uniti durante la Guerra d'Indipendenza americana. Il suo coinvolgimento gli causò problemi con le autorità francesi.

Scandali e Prigionia: A causa del suo coinvolgimento in affari finanziari complessi e delle sue posizioni politiche, Beaumarchais si trovò coinvolto in vari scandali finanziari e giuridici. Fu persino imprigionato per un breve periodo a causa delle sue controversie legali.

Eredità: L'opera di Beaumarchais, in particolare "Le Mariage de Figaro," fu un contributo significativo alla letteratura e al teatro francesi. Le sue opere continuano ad essere rappresentate e studiate oggi per il loro umorismo, la loro critica sociale e la loro importanza culturale.

Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais è stato una figura eclettica e influente nella Francia del XVIII secolo, che ha lasciato un segno duraturo attraverso le sue opere teatrali e il suo coinvolgimento politico e commerciale. La sua opera più famosa, "Le Mariage de Figaro," rimane un pilastro del teatro francese e una critica sociale affascinante del suo tempo.

Corso di storia della letteratura: Lessing 1729

Gotthold Ephraim Lessing 1729

Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781) è stato un importante drammaturgo, filosofo e scrittore tedesco del XVIII secolo. È noto per la sua vasta opera letteraria e per il suo contributo significativo all'illuminismo tedesco. Ecco alcune informazioni chiave sulla sua vita e il suo lavoro:

Gioventù e formazione: Lessing è nato il 22 gennaio 1729 a Kamenz, in Sassonia, Germania. Ha studiato teologia e medicina all'Università di Lipsia, ma presto sviluppò un forte interesse per la letteratura, la filosofia e il teatro.

Opere drammatiche: Lessing è noto soprattutto per le sue opere teatrali innovative. Il suo dramma più celebre è "Nathan il saggio" ("Nathan der Weise"), scritto nel 1779. Quest'opera è considerata un capolavoro del teatro illuminista e affronta temi di tolleranza religiosa e umanità. Il personaggio di Nathan è spesso visto come un modello di tolleranza e saggezza.

Drammaturgia critica: Lessing è stato un critico teatrale influente e ha scritto molte opere critiche sull'arte drammatica. Il suo lavoro più noto in questo campo è "Hamburgische Dramaturgie," una raccolta di recensioni teatrali scritte per un giornale di Amburgo. In queste recensioni, Lessing ha sviluppato molte delle sue idee sulla drammaturgia e sull'estetica teatrale.

Filosofia ed estetica: Lessing ha contribuito significativamente alla filosofia dell'estetica. La sua opera "Laocoonte" (1766) è un saggio importante che tratta delle relazioni tra la pittura, la scultura e la poesia. In esso, Lessing ha sviluppato il concetto della "specificità dei mezzi artistici" (die Spezifizität der Künste), sottolineando le differenze tra le arti visive e le arti letterarie.

Tolleranza religiosa: La sua opera "Nathan il saggio" è stata una dichiarazione potente a favore della tolleranza religiosa, sottolineando l'importanza della comprensione e del rispetto tra le diverse religioni. Questa opera è stata particolarmente significativa nell'illuminare il dibattito sulla tolleranza religiosa nel XVIII secolo.

Eredità: Lessing è considerato uno dei principali rappresentanti dell'illuminismo tedesco. Il suo lavoro ha influenzato profondamente la cultura tedesca e europea, contribuendo alla formazione del pensiero moderno sulla religione, la filosofia e l'estetica. È spesso citato come uno dei precursori del romanticismo tedesco.

Gotthold Ephraim Lessing è una figura di grande importanza nella storia letteraria e filosofica europea, la cui influenza si è estesa ben oltre il suo tempo. La sua eredità continua a essere studiata e apprezzata nel mondo accademico e culturale.

Corso di storia della letteratura: Gozzi 1720

Carlo Gozzi 1720

Carlo Gozzi (1720-1806) è stato un drammaturgo italiano noto per il suo lavoro nel teatro dell'opera e per essere stato uno dei principali rivali di Carlo Goldoni nell'ambito teatrale italiano del XVIII secolo.

A differenza di Goldoni, Gozzi era fortemente legato alla tradizione della commedia dell'arte e preferiva storie fiabesche e elementi fantastici nei suoi drammi. È più famoso per le sue "Fiabe teatrali" o "Fiabe in prosa", una serie di opere che include titoli come "Il Re Cervo" (1762) e "Il Corvo" (1761). Queste fiabe erano caratterizzate da personaggi fantastici, come fate, streghe, e animali antropomorfi, e spesso affrontavano temi di magia e mistero.

La rivalità tra Gozzi e Goldoni è nota come la "Querelle des Bouffons" o "Polemica dei Buffoni" ed è stata una discussione pubblica sul futuro del teatro italiano. Gozzi era un sostenitore della tradizione teatrale italiana basata sulla commedia dell'arte e avversava l'opera comica di Goldoni. Questa controversia ha contribuito a delineare la direzione del teatro italiano dell'epoca.

Nel complesso, Carlo Gozzi è noto per la sua originalità e il suo stile fiabesco nel teatro, che ha offerto un contrasto interessante con il realismo di Carlo Goldoni. Entrambi gli autori hanno lasciato un'impronta duratura sulla storia del teatro italiano, ciascuno con la propria visione artistica distintiva.

Corso di storia della letteratura: Carlo Goldoni 1707

Carlo Goldoni 1707

Carlo Goldoni (1707-1793) è stato un famoso drammaturgo italiano, noto principalmente per le sue commedie. È considerato uno dei più grandi drammaturghi italiani del XVIII secolo e uno dei principali autori della commedia dell'arte.

Goldoni nacque a Venezia, in Italia, e studiò legge all'Università di Padova, ma ben presto abbandonò la carriera legale per dedicarsi al teatro. Iniziò la sua carriera teatrale come attore e scrittore di commedie dell'arte, ma successivamente sviluppò un nuovo stile di commedia basato su trame ben definite, personaggi realistici e dialoghi accurati.

Le opere di Goldoni spesso riflettevano la vita quotidiana e le usanze sociali dell'epoca, e egli cercava di evitare la maschera e la caricatura tipiche della commedia dell'arte tradizionale. Alcune delle sue opere più famose includono "Il Servitore di Due Padroni" (1746), "La Locandiera" (1753), e "Le Baruffe Chiozzotte" (1762).

Il lavoro di Goldoni ha contribuito in modo significativo a trasformare il teatro italiano, introducendo un nuovo realismo e una maggiore enfasi sulla rappresentazione della vita quotidiana. Le sue commedie sono ancora oggi rappresentate e studiate per la loro importanza storica e il loro valore artistico.

Corso di storia della letteratura: Illuminismo e Settecento

Ragione e razionalismo: L'Illuminismo è stato un movimento intellettuale che ha enfatizzato la ragione come guida principale per la comprensione del mondo e per il progresso umano. Gli scrittori illuministi hanno promosso la razionalità, l'empirismo e il pensiero critico.

Saggistica filosofica: Uno dei tratti distintivi dell'Illuminismo è stata la produzione di opere filosofiche e saggistiche che diffondevano idee radicali. Tra gli autori più noti ci sono Voltaire, Montesquieu, Diderot e Rousseau. L'Encyclopédie, curata da Diderot e d'Alembert, è stata una delle opere più influenti di questo periodo.

Satira sociale e politica: Gli scrittori illuministi spesso utilizzavano la satira per criticare le istituzioni sociali e politiche dell'epoca, in particolare l'assolutismo monarchico e il potere della Chiesa.

Letteratura epistolare: La corrispondenza e le lettere divennero un mezzo importante per diffondere idee e dibattiti intellettuali tra gli illuministi. Le lettere di Voltaire e Rousseau sono esempi notevoli.


Teatro del Settecento

Fu un secolo buio per quanto riguarda la Spagna, ben lontana dai fasti dei periodi precedenti, transitorio per la produzione britannica ad esclusione delle legitimate comedy, delle commedie giovanili di Henry Fielding (1707-1754) e delle innovazioni tecniche di David Garrick (1717-1779), illuminista nei drammi tedeschi di Lessing (1729-1781) e un'età ricca di riforme ed innovazioni in Francia. La situazione italiana dopo un lungo secolo di Commedia dell'Arte dedicò l'inizio di questo secolo all'analisi delle forme teatrali e la riconquista degli spazi scenici di una nuova drammaturgia che oltrepassasse le buffonerie del teatro all'improvviso. Per la commedia il confronto con il teatro dell'arte è subito conflittuale. Poiché in tutta Europa la commedia delle maschere è considerata la "commedia italiana" con i suoi pregi ma anche i difetti di una drammaturgia quasi assente e la poca cura dei testi rappresentati, spesso quasi mai pubblicati, il confronto con la commedia del resto d'Europa penalizza molto il teatro italiano.

All'inizio del XVIII secolo la commedia cortigiana s'avvale della produzione della scuola toscana della commedia detta pregoldoniana del fiorentino Giovan Battista Fagiuoli e dei senesi Girolamo Gigli e Iacopo Angelo Nelli.

L'esempio di Molière e il lento distacco del francese dalla commedia italiana per costituire una forma intermedia di dramma a metà tra quella dell'arte e la commedia erudita, (pur mantenendo fisse le presenze di ruoli classici della commedia dell'arte), fa sì che per la prima volta si scoprano i volti degli attori e che le maschere cedano il posto a nuove figure come quella del Borghese gentiluomo, del Tartufo, del Malato immaginario ecc.

Su questo modello i pregoldoniani costruiscono e stendono le trame delle loro commedie, alle volte anche sin troppo simili a Molière; in particolare il personaggio di Don Pilone di Girolamo Gigli è costruito su quello del Tartufo in modo da rischiare il plagio. Altri come Fagiuoli partono invece dalle maschere per ripulire gli eccessi degli zanni; infatti uno dei ruoli fissi delle sue commedie è quello di Ciapo, contadino toscano, che richiama lo zanni ma anche i servi scaltri della commedia rinascimentale.

Se per la commedia la situazione italiana è oscurata dalla ormai centenaria tradizione della commedia dell'arte, per la tragedia, la situazione in Italia è peggiore. In Italia non era mai esistita una tradizione tragica alla quale ricondursi, anche il '500 aveva espresso ben poco oltre Trissino, Guarini e un Tasso decisamente minore rispetto a quello della Gerusalemme liberata. In compenso esisteva un ampio patrimonio tragico all'interno del melodramma ma che non rispondeva certo alle esigenze di coloro che ammiravano il secolo d'oro francese di Corneille e Racine.

L'erudito e teorico del teatro tragico Gian Vincenzo Gravina, già maestro di Metastasio, tentò una via italiana alla tragedia che rispettasse le unità aristoteliche ma le sue tragedie sono fredde, preparate a tavolino e poco adatte alla rappresentazione. Nacque comunque sulla spinta di Gravina uno dei migliori tragediografi italiani del '700 prima di Alfieri: Antonio Conti che insieme a Scipione Maffei che scrisse la Merope, la tragedia italiana più rappresentativa di questo inizio secolo e aprì le porte alla tragedia di Alfieri.

Il teatro italiano riprese un ruolo di primo piano all'interno del panorama europeo, nel melodramma con Pietro Metastasio (1698-1782) e nella commedia con Carlo Goldoni (1707-1793). Metastasio ridiede spessore al libretto, anche a scapito della musica e del canto, purificando il linguaggio poetico e migliorando la caratterizzazione dei personaggi, al punto da divenire non solo il librettista più ricercato fra i musicisti europei, ma persino un autore teatrale rappresentato anche in assenza della musica. Goldoni fu un riformatore e uno sperimentatore, spaziando dalla commedia di carattere a quella di ambiente, dalla drammaturgia borghese a quella popolare, dalla commedia dialettale esaustiva alla rappresentazione della realtà veneziana focalizzata nelle contraddizioni sociali, politiche e economiche. 

Per la tragedia, tra gli altri, va ricordato Pier Iacopo Martello (1665-1727), che si rifà al teatro francese del Seicento

Teorici del Settecento

Il Settecento pose le basi anche dello sviluppo teorico della recitazione e della funzione dell'arte teatrale per la società. Il teorico di maggior prestigio fu Denis Diderot, filosofo illuminista ma anche autore di tre testi teatrali che s'inseriscono nel nuovo filone del dramma borghese, che con il suo trattato Paradosso sull'attore (1773) gettò le basi di una nuova visione della recitazione che precorse la teoria brechtiana dello straniamento in opposizione alla teoria dell'immedesimazione. Già sin dal 1728 l'attore italiano Luigi Riccoboni con il trattato Dell'arte rappresentativa e L'Histoire du Théâtre Italien (1731) aveva cercato di fare il punto sulla recitazione partendo dalla sua esperienza di attore della Commedia dell'Arte.

Questo trattato aprì una discussione alla quale parteciparono il figlio di Luigi Antoine François Riccoboni con L'Art du thèâtre (1750) e la moglie di lui Marie Jeanne de la Boras detta Madame Riccoboni grande amica di Goldoni, vi parteciparono anche Antonio Fabio Sticotti, colui che introdusse il personaggio di Pierrot sulle scene francesi, con Garrick ou les acteurs anglais (1769) e lo stesso David Garrick il più grande interprete di William Shakespeare del '700.

Nel frattempo in Francia l'arte drammatica si era evoluta con la comédie larmoyante di Pierre-Claude Nivelle de La Chaussée e il dramma rivoluzionario di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais l'inventore del personaggio di Figaro ripreso da Mozart e Rossini.

Il medico Giovanni Bianchi (Rimini 1693-1775), rifondatore nel 1745 dell'Accademia dei Lincei, compose nel 1752 una Difesa dell'Arte comica, messa dalla Chiesa di Roma all'Indice dei libri proibiti. Nella vicenda rimase coinvolta l'attrice romana Antonia Cavallucci. Raccontiamo quanto accadde. È l'ultimo venerdì di Carnovale del 1752. Prima di leggere il suo discorso sull'Arte comica all'Accademia dei Lincei riminesi, Giovanni Bianchi fa esibire una giovane e bella cantante romana, Antonia Cavallucci. Il concerto della Cavallucci provoca scandalo in città. Bianchi allontana la ragazza, spedendola a Bologna e Ravenna con lettere di raccomandazione che, praticamente, a nulla servono. Contro la Cavallucci il vescovo di Rimini, Alessandro Guiccioli, inoltra a Roma «illustrissime e reverendissime insolenze», come riferisce a Bianchi un suo corrispondente, Giuseppe Giovanardi Bufferli. Attraverso la Cavallucci si vuole colpire il suo protettore. Bianchi è stato sempre insofferente verso l'ortodossia filosofico-scientifica della Chiesa, ed è in stretta concorrenza rispetto al monopolio pedagogico e culturale dei religiosi, sia con il proprio Liceo privato sia con i rinnovati Lincei. Le manovre ecclesiastiche riminesi producono l'effetto desiderato. Contro il discorso dell'Arte comica si celebra presso il Sant'Uffizio un processo, affrettato ed irrituale, che porta alla condanna del testo. L'accusa è formalmente di aver esaltato la Chiesa anglicana, più tollerante di quella romana, nella considerazione degli attori. In sostanza, non piace la difesa dei classici che Bianchi ha tentato.

Antonia Cavallucci nelle lettere a Bianchi racconta la sua vita disperata. Ha dovuto sposare, per imposizione della madre, un uomo violento ed avaro, da cui vorrebbe separarsi con la pronuncia di un tribunale ecclesiastico: e proprio a Bianchi lei chiede una memoria da recitare in quella sede. A Bologna e a Ravenna, deve contrastare gli assalti galanti di chi avrebbe dovuto aiutarla. Invoca così l'aiuto economico di Bianchi. Lo chiama «mio padre» ed anche «nonno», mentre sul medico ricade il sarcasmo degli amici che lo accusano di essersi innamorato di una ragazza allegra.

Il teatino padre Paolo Paciaudi chiama Antonia «infame sgualdrina» e «cortigiana svergognata», d'accordo con il padre Concina, grande avversario di Bianchi, che definisce «putidulæ meretriculae», leziose puttanelle, quante come lei sono artiste teatrali. Antonia cerca un ruolo di cantatrice: soltanto «per non fare la puttana mi è convenuto fare la comica», confida a Bianchi da Ravenna, respingendo le accuse che volevano la sua casa frequentata da troppi «abatini e zerbinotti».

Antonia si difende incolpando un nemico di Bianchi. Usano insomma lei, per colpire lui. Talora i rapporti epistolari tra l'attrice ed il medico sono burrascosi. Quando Bianchi, accusato da Antonia di essere la causa delle sue sfortune presenti, assume un tono distaccato, lei lo accusa: «Mostrate tutte finzioni». Ma Bianchi ha altri pensieri per la testa, appunto il processo all'Indice. Non ha tempo per ciò che forse considera non un dramma umano, ma le stravaganze di una donna. Di una ragazza. Di un'attrice, per giunta.




Corso di storia della letteratura: Marivaux 1688

Pierre de Marivaux 1688

Pierre de Marivaux (1688-1763) Pierre de Marivaux, nato il 4 febbraio 1688 e morto il 12 febbraio 1763, è stato un importante scrittore e drammaturgo francese del XVIII secolo. È noto soprattutto per le sue commedie di carattere sentimentale e le sue opere teatrali influenzate dalla commedia dell'arte. Ecco alcune informazioni chiave sulla sua vita e il suo lavoro:Contesto storico: Marivaux visse nel periodo noto come il "Reggenza" o il "Tardo Barocco" in Francia, un'epoca di transizione tra il classicismo del XVII secolo e l'illuminismo del XVIII secolo. Questo periodo è stato caratterizzato da un crescente interesse per i temi sentimentali e l'esplorazione delle emozioni umane.

Commedie sentimentali: Marivaux è particolarmente noto per le sue commedie sentimentali, che includono opere come "La doppia infedeltà" (1723), "La sorpresa dell'amore" (1722) e "Il gioco dell'amore e del caso" (1730). Queste opere si concentrano sulle intricazioni dei rapporti amorosi, spesso con una sottile ironia e un linguaggio ricercato.

Stile letterario: Marivaux era noto per il suo stile letterario sofisticato e la sua abilità nel creare dialoghi complessi tra i personaggi. Le sue opere spesso presentano giochi di parole e un'attenzione particolare alla psicologia dei personaggi.

Critica sociale: Sebbene le sue opere siano principalmente commedie romantiche, Marivaux ha anche affrontato temi sociali e critico la rigidità delle classi sociali dell'epoca. Molte delle sue opere presentano personaggi di diversi status sociali che si innamorano e devono superare le barriere sociali.

Altre opere: Oltre alle commedie, Marivaux scrisse anche romanzi, saggi e testi giornalistici. Uno dei suoi romanzi più famosi è "La vita di Marianne" (1731-1742), un romanzo epistolare che narra la storia di una giovane donna.

Influenza: L'opera di Marivaux ha influenzato molti scrittori e drammaturghi successivi, tra cui Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, autore de "Il barbiere di Siviglia", e anche alcuni autori moderni. La sua attenzione ai dettagli psicologici e ai rapporti umani lo rende ancora oggi una figura di riferimento nella letteratura francese.

In sintesi, Pierre de Marivaux è stato uno degli scrittori e drammaturghi più importanti del XVIII secolo in Francia, noto per le sue commedie sentimentali e il suo stile letterario sofisticato. La sua opera ha contribuito a plasmare la narrativa e il teatro francesi del suo tempo e continua a essere studiata e apprezzata per la sua profondità e il suo ritratto delle relazioni umane.

Corso di storia della letteratura: Racine 1639

Jean Racine 1639

Jean Racine (1639 - 1699) è un altro dei più grandi drammaturghi francesi del XVII secolo ed è noto principalmente per le sue tragedie classiche. Nato il 22 dicembre 1639 ad Alençon, in Francia, e morto il 21 aprile 1699 a Parigi, Racine è una figura di spicco nel teatro classico francese. Ecco alcune informazioni chiave sulla sua vita e la sua opera:

Tragedie classiche: Jean Racine è noto soprattutto per le sue tragedie classiche, che seguono rigorose regole di struttura e stile simili a quelle di Pierre Corneille. Le sue opere più celebri includono "Fedra" (1677), "Andromaca" (1667), "Ifigenia" (1674) e "Bérénice" (1670).

Stile drammatico: Racine è riconosciuto per il suo stile drammatico intenso e per le sue rappresentazioni delle passioni umane, in particolare l'amore e la gelosia. Le sue opere sono caratterizzate da dialoghi eloquenti, versi in rima e una profonda analisi dei personaggi.

Competizione con Corneille: Racine e Pierre Corneille erano contemporanei e si trovavano spesso in competizione. Racine rappresentava una visione più sobria e concentrata delle passioni umane rispetto a Corneille, il cui stile tendeva a essere più retorico. Questa rivalità ha portato a uno dei dibattiti più famosi nella storia del teatro francese.

Opere religiose: Dopo aver ottenuto successo come drammaturgo, Racine si ritirò dal teatro e si dedicò a scrivere opere religiose sotto l'influenza di Jansenismo, un movimento religioso dell'epoca. La sua opera più nota in questo periodo è "Aritmetica morale" (1703).

Eredità: Jean Racine è considerato uno dei più grandi drammaturghi della lingua francese. Le sue tragedie sono ancora oggi ampiamente studiate e rappresentate in tutto il mondo. La sua abilità nel creare personaggi complessi e nell'esplorare le emozioni umane ha contribuito a consolidare la sua posizione nella storia della letteratura teatrale.

Morte e influenze: Racine morì nel 1699, ma la sua opera continuò a influenzare la drammaturgia e la letteratura francese e internazionale. Scrittori successivi, come Voltaire e Victor Hugo, hanno elogiato il suo talento e la sua influenza nel campo teatrale.

In sintesi, Jean Racine è noto per le sue tragedie classiche e il suo profondo esplorare delle passioni umane. La sua opera ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del teatro francese e continua a essere apprezzata e studiata per la sua profondità psicologica e la sua eloquenza drammatica.

Corso di storia della letteratura: Molière 1622

Molière 1622

Molière, il cui nome vero era Jean-Baptiste Poquelin (1622-1673), è uno dei più grandi commediografi francesi e una figura iconica nella storia del teatro mondiale. La sua influenza sul teatro e la cultura francesi è ancora evidente oggi. Ecco una panoramica della vita e delle opere di Molière:

1. Vita: Molière nacque a Parigi, in Francia, in una famiglia di commercianti. Nonostante le aspettative familiari, si appassionò al teatro fin da giovane e abbandonò il suo nome di famiglia per adottare il nome d'arte "Molière". Nel corso della sua vita, affrontò diverse difficoltà finanziarie e l'opposizione di gruppi conservatori, ma perseverò nella sua carriera teatrale.

2. Compagnie teatrali: Nel 1643, Molière fondò la sua compagnia teatrale, nota inizialmente come "Illustre-Théâtre" e successivamente come "Troupe de Monsieur" grazie al sostegno di Luigi XIV, il re di Francia. Questa compagnia rappresentò molte delle sue opere più celebri e divenne uno dei teatri più importanti del suo tempo.

3. Commedie: Molière è noto soprattutto per le sue brillanti commedie satiriche che prendono di mira le debolezze umane, le ipocrisie sociali e le convenzioni. Alcune delle sue opere più famose includono:

Tartufo (1664): Una satira dell'ipocrisia religiosa attraverso il personaggio di Tartufo, un ipocrita che si nasconde dietro una facciata di devozione.

Il Misantropo (1666): Un'opera che critica l'ipocrisia e la falsità nelle relazioni umane, con il protagonista, Alceste, che è eccessivamente onesto e sdegnato dalla società.

Le Bourgeois Gentilhomme (1670): Una commedia-musical in cui Molière satirizza l'ascesa sociale di un borghese desideroso di essere considerato un gentiluomo.

4. Controversie: Le opere di Molière spesso suscitarono controversie e opposizione, specialmente da parte di settori conservatori e religiosi. Tuttavia, nonostante le critiche, le sue commedie furono estremamente popolari e influenti nella corte di Luigi XIV e tra il pubblico parigino.

5. Morte: Molière morì nel 1673 poco dopo una rappresentazione di Il Misantropo, il suo corpo venne sepolto in fretta di notte a causa delle restrizioni religiose sull'intermento di attori nei cimiteri cattolici.

6. Eredità: Molière è considerato uno dei più grandi autori teatrali di tutti i tempi. La sua opera ha avuto un'influenza duratura sulla commedia e sul teatro in generale. Le sue commedie rimangono oggi parte del repertorio teatrale e sono spesso adattate e messe in scena in tutto il mondo.

In conclusione, Molière è un'icona del teatro francese e mondiale, noto per le sue commedie brillanti e satiriche che hanno contribuito a definire il genere comico e hanno messo in luce le idiosincrasie della società e della natura umana. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue opere, che continuano a essere apprezzate e studiate nei teatri e nelle aule di tutto il mondo.