venerdì 22 dicembre 2023

CORSO DAL PROBLEMA ALL’ALGORITMO: Lezione 2 Analisi e Progettazione degli Algoritmi

 Analisi e Progettazione degli Algoritmi

2.1 Approcci per la risoluzione dei problemi

1. Divide et Impera:

Il principio di "Divide et Impera" è fondato sulla suddivisione di un problema complesso in sotto-problemi più gestibili e risolvibili separatamente. Una volta che questi sotto-problemi sono risolti, le loro soluzioni vengono combinate per ottenere la soluzione del problema principale. Questo approccio è comune in algoritmi come il merge sort e il quicksort per l'ordinamento di liste, nonché in algoritmi per la ricerca binaria.

2. Programmazione Dinamica:

La Programmazione Dinamica coinvolge la memorizzazione delle soluzioni di sotto-problemi per evitare di ricalcolarle più volte. Quando un algoritmo utilizza questo approccio, risolve ogni sotto-problema solo una volta e memorizza la sua soluzione. In seguito, se si verificano sotto-problemi simili, l'algoritmo utilizza la soluzione memorizzata anziché ricalcolarla. Esempi comuni includono l'algoritmo di Floyd-Warshall per la ricerca dei cammini minimi in un grafo pesato e l'algoritmo di Knapsack per la gestione dell'ottimizzazione combinando oggetti con pesi specifici.

3. Algoritmi Greedy:

Gli algoritmi Greedy si concentrano sulla scelta della decisione migliore in ogni fase, sperando che la sequenza di scelte localmente ottimali porti a una soluzione globalmente ottimale. Tuttavia, questa strategia potrebbe non garantire sempre la soluzione migliore per tutti i casi. Esempi di algoritmi Greedy includono l'algoritmo di Kruskal per la costruzione di alberi di copertura minimi e l'algoritmo di Dijkstra per la ricerca dei cammini minimi in un grafo.

4. Algoritmi di Backtracking:

L'approccio di Backtracking coinvolge una ricerca esaustiva delle possibili soluzioni a un problema attraverso la costruzione incrementale delle soluzioni candidato. Quando viene rilevato che una soluzione parziale non può portare a una soluzione accettabile, l'algoritmo torna indietro (backtrack) e esplora altre possibilità. Un esempio comune è l'algoritmo per la risoluzione dei problemi di N regine, che posiziona le regine in una scacchiera senza minacciarsi a vicenda.


2.2 Progettazione di algoritmi efficienti

Strategie di Progettazione degli Algoritmi:

Decomposizione del problema: Suddividere un problema complesso in sotto-problemi gestibili e risolverli separatamente, utilizzando approcci come la tecnica Divide et Impera o la decomposizione in sottoproblemi più piccoli.


Scelta delle strutture dati: Selezionare le strutture dati più adatte per rappresentare i dati in modo efficiente. Questa scelta influisce direttamente sull'efficienza dell'algoritmo. Ad esempio, per operazioni di ricerca veloci, si possono utilizzare tabelle hash, mentre per l'ordinamento si possono adottare alberi binari di ricerca o heap.


Valutazione dell'efficienza: Considerare il tempo e lo spazio necessario per l'esecuzione dell'algoritmo. Effettuare un'analisi dell'efficienza asintotica per comprendere come l'algoritmo scala con l'aumento delle dimensioni del problema. Questo può essere espresso mediante la notazione O-grande (Big O notation).


Tecniche di Ottimizzazione degli Algoritmi:

Riduzione del numero di operazioni: Identificare operazioni ridondanti o inutili all'interno dell'algoritmo e cercare modi per eliminarle. Ottimizzare cicli e operazioni per ridurre al minimo il numero di passaggi necessari per risolvere il problema.


Ottimizzazione dello spazio: Utilizzare in modo efficiente la memoria. Ad esempio, eliminare strutture dati non necessarie, liberare la memoria dopo l'uso e minimizzare l'utilizzo di risorse aggiuntive.


Approccio bottom-up vs top-down: L'approccio top-down inizia dalla formulazione generale del problema e la scomposizione in sotto-problemi, mentre l'approccio bottom-up costruisce gradualmente la soluzione partendo dai casi base fino ad arrivare al problema principale. La scelta tra questi due approcci dipende spesso dalla natura del problema e dalla sua struttura.


Utilizzo di algoritmi efficienti già esistenti: In alcuni casi, è possibile utilizzare algoritmi o librerie già ottimizzati e ben testati per risolvere parti specifiche del problema anziché scrivere nuovi algoritmi da zero. Questo può portare a una maggiore efficienza complessiva.


2.3 Tecniche di analisi dell'algoritmo

Analisi della Complessità:

Notazione Big O: La notazione Big O è utilizzata per valutare la crescita asintotica delle risorse richieste da un algoritmo, come il tempo di esecuzione o lo spazio di memoria. Esprime il limite superiore del tempo o dello spazio necessario per eseguire un algoritmo al crescere della dimensione dell'input. Ad esempio, un algoritmo con complessità O(n) implica un tempo di esecuzione proporzionale alla dimensione dell'input.

Analisi Empirica:

Esperimenti e test pratici: Questa tecnica coinvolge l'esecuzione effettiva dell'algoritmo su input di diverse dimensioni per valutarne le prestazioni nella pratica. Si possono raccogliere dati sperimentali sul tempo di esecuzione o sull'utilizzo della memoria e confrontarli con le previsioni teoriche dell'analisi della complessità. L'analisi empirica può fornire informazioni preziose sul comportamento dell'algoritmo in situazioni reali.

Comprensione delle Prestazioni:

Influenza sulla scelta dell'approccio: Comprendere l'analisi dell'algoritmo è cruciale per selezionare l'approccio più adatto per risolvere un problema. La conoscenza della complessità temporale e spaziale aiuta a prendere decisioni informate sulla scelta dell'algoritmo più efficiente in base alle dimensioni dell'input, alle risorse disponibili e alle prestazioni desiderate.

Ottimizzazione e miglioramento: L'analisi delle prestazioni consente di identificare punti deboli negli algoritmi e nei metodi di risoluzione dei problemi. Ciò può portare all'ottimizzazione degli algoritmi esistenti o allo sviluppo di nuovi algoritmi che migliorano le prestazioni in termini di tempo di esecuzione o utilizzo della memoria.


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