mercoledì 11 gennaio 2023

Corso i grandi economisti moderni: Lezione 3 Robinson Galbraith Friedman Samuelson


Joan Robinson (1903-1983) è stata un'economista britannica di grande rilevanza nel campo dell'economia politica. È conosciuta soprattutto per il suo contributo al pensiero keynesiano e per il suo lavoro nell'ambito della concorrenza imperfetta. Ecco alcune delle sue principali idee e contribuzioni:


Concorrenza Imperfetta: Joan Robinson è stata una delle prime economisti a concentrarsi sulla concorrenza imperfetta, che è un'alternativa alla visione tradizionale della concorrenza perfetta. Ha sottolineato che molte industrie del mondo reale sono caratterizzate da un grado di monopolio o da una forma di potere di mercato. Il suo libro del 1933, "L'Economica della Concorrenza Imperfetta", è uno dei testi fondamentali in questo campo.


Teoria del Monopolio: Robinson ha contribuito in modo significativo alla teoria del monopolio, esaminando il comportamento delle imprese che hanno il potere di fissare i prezzi. Ha introdotto il concetto di "scatola di Robinson" per rappresentare il settore in cui un'impresa monopolistica può operare senza preoccuparsi della concorrenza.


Keynesianesimo: Robinson è stata una sostenitrice del pensiero keynesiano e ha contribuito a diffonderlo in Gran Bretagna. Ha lavorato con John Maynard Keynes e ha scritto ampiamente sulle sue teorie, aiutando a interpretare e sviluppare la sua analisi dell'economia.


Saggio su Marx: Robinson è anche conosciuta per il suo "Saggio su Marx", pubblicato nel 1942, in cui ha analizzato e interpretato il lavoro di Karl Marx. Sebbene non fosse una marxista ortodossa, ha offerto una lettura critica e interessante delle teorie marxiste.


Teoria della crescita economica: Ha sviluppato una teoria della crescita economica basata sulla sua visione della concorrenza imperfetta e del ruolo dell'accumulazione del capitale. Questa teoria ha influenzato il dibattito sulla crescita economica nel XX secolo.


Impegno politico: Robinson è stata coinvolta in politica e nella promozione di politiche economiche più progressiste. Ha sostenuto politiche di welfare state e una maggiore regolamentazione dei mercati.


John Kenneth Galbraith 


https://youtu.be/LtIbNaNadH0

Economista statunitense (Iona Station, Ontario, 1908 - Cambridge, Massachusetts, 2006). Tra i grandi economisti del 20º sec. Fu prof. nelle univ. di California e Princeton e dal 1949 al 1975 alla Harvard University; membro della National defeing commission e amministratore dell'OPA (Office of price administration), diresse durante la  seconda guerra mondiale l'ufficio per il controllo dei prezzi e nel 1949 fu a capo dell'Economic security policy. Gran parte della sua opera è dedicata allo studio dei sistemi capitalistici avanzati. Il capitalismo moderno, secondo G., ha acquisito efficienza e stabilità grazie a un'estesa attività di pianificazione che si fonda su strutture di mercato monopolistiche, tramite le quali i produttori stabiliscono il prezzo; su tecniche di stimolo della domanda, atte a creare nei consumatori esigenze nuove e crescenti (pubblicità e marketing); sul sostegno della domanda globale da parte dello Stato. Tra le sue opere si ricordano: American capitalism; the concept of countervailing power (1952; trad. it. 1955); A theory of price control (1952); The great crash (1955; trad. it. 1962); The affluent society (1958; trad. it. 1959);The liberal hour (1960); Economic development (1963); The new indus trial state (1967; trad. it. 1968); Economics and the public purpose (1973; trad. it. 1974); The age of uncertainty (1976; trad. it. 1977);The nature of mass poverty (1979); life/">life in our times (1981; trad. it. 1982); The anatomy of power (1983; trad. it. 1984); A history of economics (1987; trad. it. 1988); Capitalism, communism and coexistence (1987; trad. it. 1988); A short history of financial euphoria (1993); The good society (1996); Letters to Kennedy (1998); Name-dropping: from F. D. R. on (1999; trad. it.) L'ultima opera The economics of innocent fraud  (2004; trad. it. L’economia della truffa) riflette sugli scandali finanziari degli ultimi anni, partendo dal caso Enron.

Milton Friedman 


https://youtu.be/jzBNnboWsAg



Economista statunitense (New York 1912 - San Francisco 2006). 
Svolse la sua attività, durante la seconda guerra mondiale, presso la Commissione per le risorse naturali a Washington e il National bureau of economic research, dando il suo apporto nello studio dei problemi finanziarî presso il Tesoro americano. Dal 1946 al 1976 è stato professore di economia nell'univ. di Chicago. I suoi contributi riguardano varî campi: da quello metodologico (Essays in positive economics, 1954), al riesame della funzione del consumo, che egli suggerì di collegare a una prospettiva di reddito più ampia di quella annuale (A theory of the consumption function, 1957), a imponenti studî di storia monetaria (A monetary history of the United States, 1867-1960, 1963), con la collaborazione di A. Jacobson Schwartz, alla riformulazione della teoria quantitativa (The optimum quantity of money and other essays, 1969). Si ricollega principalmente ai suoi scritti monetarî e alle relative controversie, l'indirizzo detto "monetarista", che attribuisce particolare importanza al controllo dell'offerta di moneta non soltanto come argine dei processi inflazionistici, ma anche per assicurare un quadro di stabilità che, nella sua concezione, favorirebbe lo sviluppo economico più efficacemente di ogni altra forma di intervento. In questo quadro egli auspicò sempre un sistema di tassi di cambio flessibili. Sul piano della politica economica, fu l'esponente più vigoroso di concezioni neo-liberiste che trovano, per esempio, espressione in Capitalism and freedom (1962; trad. it. 1967) e in Free to choose (1980; trad. it. 1981), scritto in collaborazione con la moglie Rose Friedman. Nel 1976 gli venne attribuito il premio Nobel per l'economia. Socio straniero dei Lincei (1978).

Paul Samuelson (1915-2009) è stato un influente economista americano noto per i suoi importanti contributi alla teoria economica e alla diffusione delle idee economiche attraverso la sua attività di insegnamento e scrittura. Ecco alcune delle sue principali realizzazioni e contributi:

Libro di testo "Economics": Samuelson è noto per il suo influente libro di testo "Economics," pubblicato per la prima volta nel 1948. Questo libro di testo è diventato uno dei testi più utilizzati nell'insegnamento dell'economia a livello universitario ed è stato tradotto in numerose lingue. Ha contribuito a rendere l'economia più accessibile a un pubblico più ampio.

Teoria del bilancio aggregato: Samuelson ha contribuito in modo significativo alla teoria del bilancio aggregato, che si occupa dell'analisi delle variabili macroeconomiche, come la produzione nazionale, l'occupazione e l'inflazione. Ha sviluppato la cosiddetta "identità di Samuelson," che collega il risparmio, l'investimento e il deficit commerciale in un'economia.

Modello IS-LM: Samuelson ha introdotto il modello IS-LM, che è uno strumento chiave nella teoria macroeconomica. Il modello descrive le relazioni tra il mercato dei beni (IS, Investimento-Saving) e il mercato monetario (LM, Liquidity-Money) e viene utilizzato per analizzare gli effetti delle politiche monetarie e fiscali sull'economia.

Premio Nobel per l'Economia: Nel 1970, Paul Samuelson è stato insignito del Premio Nobel per l'Economia per i suoi contributi pionieristici alla teoria economica e, in particolare, per il suo lavoro sulla teoria del consumo e la funzione di domanda di moneta.

Economia del benessere: Samuelson ha svolto un ruolo chiave nella promozione dell'analisi dell'economia del benessere, che si concentra sull'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse per massimizzare il benessere sociale. Ha contribuito a sviluppare il concetto di "efficienza di Pareto," che rappresenta una situazione in cui non è possibile migliorare la posizione di una persona senza peggiorare la posizione di un'altra.

L'efficienza dei mercati finanziari: Samuelson ha scritto ampiamente sull'efficienza dei mercati finanziari e sull'ipotesi del mercato efficiente, sostenendo che i prezzi dei titoli riflettano tutte le informazioni disponibili e che sia difficile per gli investitori battere il mercato a lungo termine.

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