
Chinua Achebe è nato in Nigeria nel 1930 ed è considerato uno dei maestri della letteratura africana. È cresciuto nel grande villaggio di Ogidi, uno dei primi centri della Missione Anglicana nell’est della Nigeria, e si è laureato presso l’University College, a Ibadan. La sua carriera radiofonica è stata interrotta bruscamente dalla rivolta nazionale, sfociata poi nella guerra del Biafra.
Achebe è entrato a far parte del Ministero dell’Informazione del Biafra e ha rappresentato il paese in varie missioni diplomatiche e di raccolta fondi. È stato nominato Ricercatore senior presso l’Università della Nigeria e ha coperto cattedre di letteratura africana in varie università straniere, tra cui il Bard College e la Brown University. Chinua Achebe ha scritto più di venti libri tra romanzi, racconti, saggi e raccolte di poesie e ha ricevuto numerose onorificenze e lauree ad honorem in tutto il mondo. È stato insignito del più importante premio culturale nigeriano, il Nigerian National Merit Award. Nel 2007 ha vinto il Man Booker Prize per la narrativa. È morto nel 2013.
"Il crollo" (noto anche come "Cose che si disfano" in inglese) di Chinua Achebe. Questo passo cattura il conflitto culturale e la tensione tra i colonizzatori europei e le popolazioni indigene dell'Africa, ed è rappresentativo del tema centrale del romanzo: l'impatto del colonialismo sulla cultura e sulla società africana.
"Vivevamo nella nostra terra prima che veniste voi. La chiamiamo Africa. In quella terra vi eravate stabiliti per fuggire dal fumo della vostra terra natale. Eravate solo una giovane stirpe di uomini. Non ci piacevate, ma il nostro popolo non vi aveva dato mai l'ospitalità, non vi aveva mai concesso ospitalità. In quel tempo il nostro popolo aveva fatto del nostro cuore il vostro tempio. [...] Vi avevamo dato il nostro cuore. Ci eravate piaciuti e lo avevate intascato. Ma ora vedo che siete gente pericolosa, gente muta. Il vostro fuoco ci ha morso la mano, come il serpente."
Sławomir Mrożek 1930


Thomas Bernhard 1931


Augusto Boal 1931
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John Updike 1932


Sylvia Plath 1932


Umberto Eco 1932

Gioventù e Formazione: Eco nacque ad Alessandria, in Piemonte. Studiò filosofia presso l'Università di Torino, dove conseguì la laurea con una tesi su Thomas Aquinas. Successivamente, si specializzò in estetica presso l'Università di Milano.
Carriera Accademica: Eco intraprese una carriera accademica e insegnò semiotica in diverse università italiane e internazionali. Fu uno dei pionieri nel campo degli studi sulla semiotica, l'analisi dei segni e dei simboli.
"Il nome della rosa" (1980): Umberto Eco divenne celebre a livello mondiale con il suo romanzo d'esordio, "Il nome della rosa" (1980). Questo thriller storico ambientato in un monastero medievale divenne un bestseller e fu adattato con successo per il cinema con Sean Connery nel ruolo principale.
Altre Opere Letterarie: Eco scrisse numerosi altri romanzi, tra cui "Il pendolo di Foucault" (1988) e "L'isola del giorno prima" (1994). Le sue opere spesso mescolavano elementi di storia, filosofia, teologia e intrighi misteriosi.
Attività di Saggistica: Oltre alla narrativa, Umberto Eco scrisse ampiamente saggi e trattati su una vasta gamma di argomenti, tra cui semiotica, estetica, linguistica e teoria della comunicazione. La sua erudizione e il suo stile di scrittura accessibile resero i suoi saggi popolari tra il pubblico e gli accademici.
Impegno Pubblico e Politico: Eco fu coinvolto anche in questioni sociali e politiche e scrisse articoli di commento su vari temi. Era noto per il suo impegno civile e la sua difesa della libertà di espressione.
Ultimi Anni: Umberto Eco continuò a scrivere e a lavorare nell'ambito accademico fino alla sua morte. Morì a Milano nel 2016.
Umberto Eco è stato uno degli intellettuali più influenti del suo tempo, apprezzato sia per il suo lavoro accademico che per le sue opere di narrativa. La sua capacità di combinare la profondità del pensiero con la narrativa avvincente ha reso la sua opera accessibile a un vasto pubblico. La sua eredità culturale si estende ben oltre i confini italiani.
Cormac McCarthy 1933

"La strada" di Cormac McCarthy. Questo passo è rappresentativo del suo stile scarno e spietato. Il romanzo racconta la storia di un padre e di suo figlio che cercano di sopravvivere in un mondo post-apocalittico, ed è una potente esplorazione di legami familiari, disperazione e sopravvivenza.
"Dove stiamo andando?
Non so.
Dove andiamo, papà?
Andiamo al mare.
Il mare è caldo?
Non so.
In questo mare possiamo fare il bagno?
No, lo chiamano mare ma è un oceano."
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