domenica 12 ottobre 2025

Corso di storia: La Seconda guerra mondiale e la trasformazione geopolitica dell’Europa (1943-1945)

Rivoluzione cinese (1927-1949): La lotta tra il Kuomintang e il Partito Comunista Cinese culminò nella vittoria dei comunisti e nella creazione della Repubblica Popolare Cinese sotto la leadership di Mao Zedong.

La Seconda guerra mondiale e la trasformazione geopolitica dell’Europa (1943-1945)

Introduzione

Il periodo compreso tra il 1943 e il 1945 rappresenta una fase cruciale della Seconda guerra mondiale, caratterizzata da eventi militari decisivi e da mutamenti politici profondi che ridisegnarono il panorama europeo e mondiale. Dallo sbarco in Sicilia all’istituzione delle Nazioni Unite, le vicende di questi anni mostrano come l’interazione tra strategie militari, crisi politiche e decisioni diplomatiche abbia determinato l’esito della guerra e le basi della geopolitica del secondo dopoguerra.

1. L’Italia nella guerra: Operazione Husky e caduta del fascismo

Il 9 luglio 1943 ebbe inizio lo sbarco alleato in Sicilia, noto come Operazione Husky, un’azione combinata delle forze britanniche e americane mirante a aprire un nuovo fronte nel Mediterraneo e accelerare la resa italiana 1. L’operazione incontrò la resistenza delle truppe italo-tedesche ma, nonostante ciò, portò a conseguenze politiche immediate: il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo approvò l’Ordine del giorno Grandi, determinando la caduta di Benito Mussolini. Il re Vittorio Emanuele III nominò Pietro Badoglio capo del governo, segnando l’inizio di un processo di transizione politica e l’avvicinamento dell’Italia agli Alleati 2.

L’armistizio di Cassibile, firmato l’8 settembre 1943, sancì l’uscita ufficiale dell’Italia dalla guerra al fianco dell’Asse. Tale evento, tuttavia, provocò l’occupazione tedesca nel centro-nord del paese e trasformò l’Italia meridionale in base strategica per le operazioni alleate 3. La complessità di questo periodo è cruciale per comprendere la dinamica interna del paese e le sfide della liberazione nazionale.

2. La campagna europea: Normandia e liberazione di Parigi

Nel giugno 1944, le forze alleate effettuarono lo sbarco in Normandia, noto come D-Day, aprendo un secondo fronte contro la Germania nazista in Europa occidentale 4. L’operazione, tra le più grandi nella storia militare, accelerò la liberazione dei territori occupati e pose le basi per la caduta del regime nazista.

Ad agosto dello stesso anno, la liberazione di Parigi consolidò il successo delle operazioni alleate e rappresentò un momento simbolico di ripristino della sovranità nazionale francese. Tuttavia, la guerra continuò a comportare gravi costi civili, come evidenziato dai bombardamenti strategici sulle città tedesche, che provocarono enormi distruzioni infrastrutturali e perdite umane 5.

3. La conclusione del conflitto e le nuove regole internazionali

Il 1945 segnò la fine della guerra in Europa con la resa incondizionata della Germania l’8 maggio, giorno noto come V-E Day. Gli Alleati scoprirono i crimini perpetrati nei campi di concentramento, rivelando la portata della persecuzione nazista 6. Nel Pacifico, la guerra si concluse dopo i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki, eventi che accelerarono la resa giapponese e sollevarono per la prima volta questioni etiche e strategiche legate all’uso dell’arma nucleare 7.

Le conseguenze legali e politiche della guerra furono sancite dal processo di Norimberga (1945-1946), in cui i principali criminali di guerra nazisti furono giudicati, stabilendo importanti precedenti per il diritto internazionale e il concetto di crimini contro l’umanità 8. Parallelamente, la fondazione delle Nazioni Unite il 24 ottobre 1945 pose le basi per un sistema internazionale finalizzato a prevenire conflitti e promuovere la cooperazione globale 9.

Conclusioni

Il biennio 1943-1945 fu cruciale non solo per la sconfitta militare delle potenze dell’Asse, ma anche per la ridefinizione degli equilibri politici e sociali in Europa e nel mondo. L’Italia, la Francia e la Germania vissero trasformazioni radicali, mentre il contesto internazionale fu segnato dalla nascita di nuove istituzioni e dall’emergere delle tensioni tra superpotenze che avrebbero condotto alla Guerra Fredda. L’analisi di queste vicende evidenzia la stretta correlazione tra azioni militari, decisioni politiche e sviluppo dei sistemi internazionali del dopoguerra.

Note

  1. John Keegan, Storia della Seconda guerra mondiale, Milano: Mondadori, 2006, p. 453. 

  2. MacGregor Knox, Hitler’s Italian Allies, Cambridge University Press, 2000, pp. 212-218. 

  3. Ciro Paoletti, Storia militare d’Italia, Torino: UTET, 2004, pp. 198-205. 

  4. Antony Beevor, D-Day: Lo sbarco in Normandia, Milano: Rizzoli, 2019, pp. 345-360. 

  5. Richard Overy, Bombing the European Axis, London: Penguin, 2013, pp. 78-120. 

  6. Ian Kershaw, The End: Germany 1944-45, London: Allen Lane, 2011, pp. 302-310. 

  7. J. Samuel Walker, Prompt and Utter Destruction: Truman and the Use of Atomic Bombs, Urbana: University of Illinois Press, 2004, pp. 150-172. 

  8. Tom Bingham, Nuremberg: The Trial of War Criminals, New York: Penguin, 2000, pp. 45-89. 

  9. Mark Mazower, Governing the World: The History of an Idea, London: Penguin, 2012, pp. 210-235. 

Bibliografia

  • Antony Beevor, D-Day: Lo sbarco in Normandia, Milano: Rizzoli, 2019.

  • Ian Kershaw, The End: Germany 1944-45, London: Allen Lane, 2011.

  • John Keegan, Storia della Seconda guerra mondiale, Milano: Mondadori, 2006.

  • MacGregor Knox, Hitler’s Italian Allies, Cambridge University Press, 2000.

  • Ciro Paoletti, Storia militare d’Italia, Torino: UTET, 2004.

  • Richard Overy, Bombing the European Axis, London: Penguin, 2013.

  • J. Samuel Walker, Prompt and Utter Destruction: Truman and the Use of Atomic Bombs, Urbana: University of Illinois Press, 2004.

  • Tom Bingham, Nuremberg: The Trial of War Criminals, New York: Penguin, 2000.

  • Mark Mazower, Governing the World: The History of an Idea, London: Penguin, 2012.








STORIA



Grande Depressione (1929-1939): Questo periodo di grave crisi economica colpì l'intero mondo, portando a disoccupazione di massa, povertà e instabilità economica.


Ascesa di Adolf Hitler in Germania (1933): Hitler divenne cancelliere e iniziò a instaurare il regime nazista, portando alla Seconda Guerra Mondiale.


Seconda Guerra Mondiale (1939-1945): Un conflitto mondiale che coinvolse molte nazioni e causò enormi perdite di vite umane e distruzione.


Olocausto (1941-1945): Durante la Seconda Guerra Mondiale, il regime nazista di Hitler portò a termine un genocidio contro gli ebrei e altre minoranze, uccidendo milioni di persone.


Liberazione dell'Europa (1944-1945): Le forze alleate sconfissero le forze dell'Asse e liberarono l'Europa dall'occupazione nazista.


Conferenza di Yalta (1945): I leader delle potenze alleate si incontrarono per pianificare il futuro dell'Europa e del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale.


Bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki (1945): Gli Stati Uniti sganciarono due bombe atomiche sul Giappone, portando alla resa giapponese e al termine della Seconda Guerra Mondiale.


Creazione delle Nazioni Unite (1945): Questa organizzazione internazionale fu fondata per promuovere la cooperazione internazionale, la pace e la sicurezza mondiale.


Indipendenza dell'India (1947): L'India ottenne l'indipendenza dal dominio britannico e fu spartita in India e Pakistan.


Inizio della Guerra Fredda (fine anni '40): Emerse una crescente rivalità tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, portando a una divisione geopolitica del mondo.


Creazione dello stato di Israele (1948): Lo stato di Israele fu istituito, segnando un importante sviluppo nel conflitto israelo-palestinese.




EVENTI


 

1927 – Stati Uniti: nonostante le proteste nazionali, vengono giustiziati gli anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.






















1931 - Alphonse Gabriel "Al" Capone, detto Scarface (New York, 17 gennaio 1899 – Miami Beach, 25 gennaio 1947), è stato un mafioso statunitense di origine italiana, considerato un simbolo del gangsterismo americano e della crisi della legalità che gli Stati Uniti ebbero ad affrontare durante il proibizionismo.Nel 1930 Capone fu dichiarato "nemico pubblico numero uno" dalla stampa statunitense e da J. Edgar Hoover, che lo inserì nella lista dei criminali pericolosi dello FBI. Andrew Mellon, segretario del Dipartimento del Tesoro statunitense ordinò ad Eliot Ness di catturarlo, facendo nascere così la squadra degli "intoccabili", i quali intercettarono le telefonate ed esaminarono tutte le transazioni finanziarie dei soci di Capone per incastrarlo, intraprendendo anche sequestri di carichi di alcolici. Le prove raccolte da Ness e dalla sua squadra portarono alla formazione di un grand jury, che incriminò Capone, suo fratello Ralph, i suoi sodali Jack Guzik e Frank Nitti insieme ad altri gangster del "Sindacato" di Chicago per evasione fiscale e violazione del Volstead Act, la legge sul proibizionismo. Il 6 ottobre 1931 Capone si presentò in un tribunale federale per l'inizio del suo processo; i suoi sodali si erano procurati l'elenco dei potenziali giurati popolari e cominciarono a corromperli con ogni mezzo possibile, ma all'ultimo momento la giuria fu sostituita da una completamente nuova, che venne messa sotto protezione. Il 17 ottobre la nuova giuria giudicò Capone colpevole solo di una parte delle imputazioni per evasione fiscale, condannandolo comunque a undici anni di carcere e a una pesante multa di 50.000 dollari. Capone venne inviato nel penitenziario di Atlanta, in Georgia, dove condusse una vita migliore rispetto al resto dei carcerati perché disponeva di lussi e privilegi e aveva la possibilità di continuare a governare i suoi interessi anche dalla reclusione. Ma nell'agosto 1934 fu trasferito nel nuovo carcere di Alcatraz, dove ricevette un trattamento più duro e tutti i contatti con l'esterno vennero interrotti. Nel 1938 i medici diagnosticarono a Capone una forma di sifilide, contratta in età giovanile, e lo fecero ricoverare nella sezione ospedale di Alcatraz, dove trascorse tutto l'anno. Infine, nel novembre 1939, Capone tornò in libertà, dopo che la sua condanna era stata ridotta a sei anni e cinque mesi per buona condotta e per crediti di lavoro in carcere. Affetto da una demenza derivata dalla sifilide, venne fatto ricoverare dalla moglie Mae in un ospedale di Baltimora, dal quale venne dimesso nel marzo 1940. Dopo aver lasciato Baltimora, Capone si ritirò nella sua tenuta di Miami, dove continuò le cure. Il 25 gennaio 1947, venne colpito da un ictus e da una polmonite causati dalla malattia, che lo portarono alla morte all'età di 48 anni. Capone venne seppellito al Mount Carmel Cemetery di Chicago.



1933 – Censura: In Germania, i nazisti inscenano un vasto incendio di libri in pubblico

 

1934 – Vicino al loro rifugio di Black Lake (Louisiana), i rapinatori di banche Bonnie Parker e Clyde Barrow vengono uccisi in un'imboscata tesagli dai Texas Rangers

notte dei lunghi coltelli
1934 – La notte tra il 29 e il 30 giugno ha luogo la cosiddetta notte dei lunghi coltelli, epurazione nazista dei vertici della Sturmabteilung e degli oppositori di Adolf Hitler. La notte dei lunghi coltelli (la traduzione in tedesco è Nacht der langen Messer, ma in Germania l'evento è ricordato come Röhm-Putsch, secondo l'espressione coniata dal regime nazista) fu l'epurazione avvenuta per mano delle SS che ebbe luogo in Germania per ordine di Adolf Hitler fra il 29 giugno e il 30 giugno 1934, coinvolgendo i vertici delle SA - le squadre d'assalto naziste - riuniti nella cittadina di Bad Wiessee, unitamente ad altri oppositori del regime, vecchi nemici o ex compagni politici di Hitler, e anche alcune persone estranee alla vita politica o militare tedesca. Secondo i dati forniti il 13 luglio dallo stesso Cancelliere del Reich, furono assassinate 71 persone, ma il totale delle vittime fu stimato tra le 150 e 200; di 85 di esse si conosce il nome.











1934 - La lunga marcia fu una gigantesca ritirata militare intrapresa dall'Armata Rossa Cinese del Partito comunista (solo in seguito chiamato Esercito Popolare di Liberazione) per ritirarsi, nel 1934, dalle quinte campagne di accerchiamento da parte delle truppe del Kuomintang agli ordini di Chiang Kai-shek. L'esercito impiegò 370 giorni (dal 16 ottobre 1934 al 22 ottobre 1935) per passare dal Jiangxi allo Shaanxi e per percorrere circa 12.000 km tra altopiani aridi, montagne prive di strade, cime innevate e fiumi imponenti come il Chang Jiang, il tutto continuando a combattere per aprirsi la strada. Nell'ottobre del 1934 il soviet della provincia del Jiangxi non era più in grado di fronteggiare l'accerchiamento della gigantesca macchina militare del Kuomintang. Dal 1927, anno in cui il partito comunista era stato eliminato dalle città, si erano formati nelle aree rurali diversi soviet, il più grande dei quali si trovava nello Jiangxi. Dopo aver efficacemente contrastato quattro accerchiamenti, al quinto la situazione sembrò priva di soluzione, se non quella della ritirata. I comandanti comunisti He Long, Xiao Ke, Xu Xiangqian e Fang Zhimin iniziarono una serie di sfondamenti per distrarre l'attenzione del grosso delle truppe del Kuomintang. Fang Zhimin nel giugno 1934 fu il primo a rompere le linee nemiche, seguito in agosto da Xiao Ke. In ottobre Mao Zedong e Zhu De, al comando di 130.000 soldati, riuscirono a sfondare l'accerchiamento di 400.000 nemici. Dopo vari mesi di marce forzate e combattimenti, privi di tutto l'armamento pesante, privi di linee logistiche in grado di fornire approvvigionamenti alle truppe e alla popolazione in fuga, la dirigenza del Partito Comunista Cinese tenne, dal 6 all'8 gennaio 1935, una decisiva conferenza nella città di Zunyi nella provincia del Guizhou. Mao riuscì a prendere il controllo del partito grazie alla sua capacità di visione nel dare un senso alla situazione. Anziché considerarsi semplicemente in fuga, Mao decise che quell'azione doveva essere considerata una marcia d'attacco contro il Giappone che stava invadendo la Cina dalla Corea e dalla Manciuria. Propose quindi che si marciasse sullo Shaanxi, una provincia semidesertica a ridosso del fiume Huang he, per combattere contro le truppe giapponesi. Diversi leader comunisti, tra cui Zhang Guotao, pur riconoscendo la nuova dirigenza di Mao, preferirono dirigersi altrove, più prossimi ai confini con l'Unione Sovietica. La marcia proseguì nello Yunnan e nelle regioni montagnose del Sichuan occidentale, tra popolazioni non-han che, con atteggiamenti ambigui, a volte collaboravano con i comunisti, a volte tendevano loro imboscate. A luglio le truppe di Mao si unirono a quelle del soviet dell'Henan, anch'esse in fuga. Infine, in ottobre, l'esercito, oramai composto da soli 20.000 uomini, raggiunse la provincia dello Shaanxi dove le truppe comandate da Lin Biao presero la capitale provinciale Yan'an e si schierarono lungo la linea del Huang he da dove avrebbero fronteggiato con successo i giapponesi fino al 1945. Dalla remota provincia dello Shaanxi il Partito Comunista Cinese fu in grado di dimostrare il suo desiderio e l'abilità di resistere ai giapponesi, più di quanto riuscisse a fare il governo di Chiang Kai-shek, tanto che nel 1936 una guarnigione ribelle del Kuomintang di Xi'an lo catturò e lo consegnò a Mao, che lo liberò, con l'ausilio di Zhou Enlai dietro ordine di Stalin. Alla fine della Seconda guerra mondiale fu da questa nuova base che Lin Biao partì alla riconquista della Cina settentrionale e, alla fine, riuscì a vincere la guerra civile cinese. La Lunga Marcia portò Mao a diventare capo della rivoluzione e diede a tutti i comandanti e a tutti i partecipanti, tra cui Liu Shaoqi, Zhu De, Lin Biao e Deng Xiaoping, un'aura e un prestigio duraturo.




1935 - Fine della Lunga Marcia. Fu una gigantesca ritirata militare intrapresa dall'Armata Rossa cinese (solo in seguito chiamato Esercito di liberazione del popolo) per ritirarsi, nel 1934, al "quinto accerchiamento" da parte delle truppe del Kuomintang agli ordini di Chiang Kai-shek.




1935 – L'Italia invade l'Abissinia (Etiopia): inizia la guerra d'Etiopia


1938 - Reichskristallnacht (Notte dei cristalli), pogrom contro gli ebrei in Germania


1939 – Progetto Manhattan: al presidente statunitense Franklin D. Roosevelt viene consegnata una lettera firmata da Albert Einstein, che incita gli Stati Uniti a sviluppare rapidamente un programma per la realizzazione della bomba atomica


1940 – Il Giorno più duro della Battaglia d'Inghilterra, in cui entrambi gli schieramenti subirono il massimo delle perdite. La battaglia d'Inghilterra (Battle of Britain, Luftschlacht um England) è il nome storico della campagna aerea svoltasi nella seconda guerra mondiale e combattuta dalla aeronautica militare tedesca, la Luftwaffe, contro il Regno Unito tra l'estate e l'autunno del 1940. L'obiettivo della campagna era di guadagnare la superiorità aerea sulla aviazione militare britannica, la Royal Air Force (RAF), e particolarmente contro i suoi aerei da caccia inquadrati nel RAF Fighter Command.















1940 - Kamikaze è una parola giapponese, di solito tradotta come "vento divino" (kami significa "divinità", un termine fondamentale nello shintoismo, e kaze sta per "vento"; ka inspirare e ze espirare). Internazionalmente e in generale è riferita agli attacchi suicidi eseguiti dai piloti giapponesi (su aerei carichi di esplosivo) contro le navi alleate verso la fine della campagna del pacifico nella seconda guerra mondiale. Il termine è mutuato dal nome di un leggendario tifone che si dice abbia salvato il Giappone da una flotta di invasione mongola inviata da Kublai Khan nel 1281. In Giappone la parola "kamikaze" viene riferita a questo tifone. Gli attacchi aerei furono l'aspetto predominante e meglio conosciuto di un uso più ampio di attacchi — o piani — suicidi da parte di personale giapponese, inclusi soldati che indossavano esplosivo ed equipaggi di navi cariche di bombe. In giapponese la locuzione usata per le unità che eseguivano questi attacchi è tokubetsu kōgeki tai lett."unità d'attacco speciale"), solitamente abbreviato in tokkōtai. Nella seconda guerra mondiale le squadre suicide provenienti dalla Marina imperiale giapponese furono chiamate shinpū tokubetsu kōgeki tai, dove shinpū è la lettura-on (cinese) dei kanji che formano la parola "kamikaze"; le formazioni kamikaze delle forze aeree dell'Esercito imperiale giapponese erano invece denominata unità Shinbu. Dalla fine della seconda guerra mondiale, la parola kamikaze è stata applicata a una varietà più ampia di attacchi suicidi, in altre parti del mondo ed in altre epoche. Esempi di questi includono Selbstopfer nella Germania nazista durante la seconda guerra mondiale ed attentati suicidi di natura terroristica e militare. L'uso internazionale corrente del termine kamikaze per identificare attentati suicidi di natura terroristica - o di qualsiasi altra natura - non viene adottato dalla stampa nipponica, che invece gli preferisce jibaku tero, abbreviazione della locuzione anglo-giapponese jibaku terorisuto (lett. "terroristi autoesplodenti"?).

1941 - Massimiliano Kolbe muore nel bunker della fame ad Auschwitz dopo essersi offerto volontario al posto di un altro prigioniero. è stato un presbitero e francescano polacco  beatificato nel 1971 da papa Paolo VI, che lo chiamò "martire dell'amore", e quindi proclamato santo nel 1982 da papa Giovanni Paolo II.

1941 - Nella notte tra il 18 e il 19 dicembre si compie l'impresa di Alessandria: i Magnifici sei palombari della Regia Marina italiana, utilizzando i siluri a lenta corsa, affondarono le corazzate britanniche Queen Elizabeth e Valiant


1942 – Seconda guerra mondiale: gli alleati compiono un devastante bombardamento sulla città di Genova che si protrae per tutta la notte uccidendo parecchie centinaia di civili, spazzando via gli antichi sestrieri e annientando patrimonio artistico della città. Viene rasa al suolo la Galleria delle Grazie e i 354 rifugiati al suo interno.

1942 – La Sesta armata della Wehrmacht, al comando del generale tedesco Paulus, raggiunge il centro della città di Stalingrado: ha inizio la Battaglia di Stalingrado. Con il termine battaglia di Stalingrado si intendono i duri combattimenti svoltisi durante la seconda guerra mondiale che, tra l'estate del 1942 e il 2 febbraio 1943, opposero i soldati dell'Armata Rossa alle forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi per il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell'importante centro politico ed economico di Stalingrado (oggi Volgograd), sul fronte orientale. 































1942 - Progetto Manhattan: sotto le lavanderie di Stagg Field, all'Università di Chicago, un gruppo guidato da Enrico Fermi dà il via alla prima reazione nucleare a catena auto-sostenuta. L'evento viene annunciato al presidente statunitense Franklin D. Roosevelt con il messaggio in codice: «il navigatore italiano è sbarcato nel nuovo mondo» 
Progetto Manhattan (la cui componente militare fu indicata come Manhattan District, in sostituzione del nome in codice ufficiale Development of Substitute Materials) fu la denominazione data ad un programma di ricerca e sviluppo in ambito militare che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche durante la seconda guerra mondiale. Fu condotto dagli Stati Uniti d'America con il sostegno di Regno Unito e Canada. Dal 1942 al 1946 il programma fu diretto dal generale Leslie Groves del corpo del Genio militare degli Stati Uniti.Nel tempo il progetto assorbì l'analogo britannico Tube Alloys. Il Progetto Manhattan iniziò con poche risorse nel 1939 ma crebbe fino ad occupare più di 130 000 persone e costò quasi 2 miliardi di dollari americani. Oltre il 90% dei costi fu impiegato per costruire edifici e produrre materiale fissile, con solo il 10% impiegato per lo sviluppo e la produzione di armi. L'attività di ricerca e produzione ebbe luogo in più di 30 siti diversi negli Stati Uniti, Regno Unito e Canada. Il Progetto Manhattan includeva attività di intelligence sul Programma nucleare militare tedesco. Il personale del Progetto Manhattan, nell'ambito dell'Operazione Alsos, fu inviato in Europa, talvolta oltre le linee nemiche, dove raccolse materiale e documenti del programma tedesco oltre che arruolare scienziati tedeschi. Malgrado le precauzioni prese per tenere segreto il Progetto Manhattan le spie sovietiche vennero a conoscenza delle operazioni condotte dal governo statunitense per la costruzione della bomba atomica.

La ricerca sull'energia nucleare e la lettera a Roosevelt
Nel 1919 il fisico neozelandese Ernest Rutherford, nell'ambito della ricerca sull'atomo in corso dall'inizio del XX secolo soprattutto nelle università di Cambridge, Gottinga e Copenaghen, aveva eseguito con successo il primo rivoluzionario esperimento di quella che egli definì "disintegrazione dell'atomo"; questo fenomeno, sulla base dei calcoli teorici eseguiti con le celebri formule della relatività di Albert Einstein, sembrava poter liberare una enorme quantità di energia. La ricerca dei fisici mondiali, largamente autonoma ma interconnessa per la costante circolazione delle idee tra di essi, proseguì negli anni venti con gli studi del danese Niels Bohr e del tedesco Werner Karl Heisenberg sulla nuova meccanica quantistica, in grado di prevedere il comportamento delle particelle subatomiche.

Il chimico tedesco Otto Hahn nel 1938 per la prima volta descrisse, insieme a Fritz Strassmann, la fissione nucleare dell'uranio.
Dall'inizio degli anni trenta la ricerca teorica dei fisici mondiali produsse continue e sensazionali scoperte; nel 1932 il britannico James Chadwick dimostrò l'esistenza del neutrone, nel 1934 l'italiano Enrico Fermi descrisse la formazione di isotopi attraverso il bombardamento dell'atomo con neutroni; nel 1938 i tedeschi Otto Hahn e Fritz Strassmann riprodussero il fenomeno che essi denominarono fissione nucleare e Lise Meitner e Otto Frisch analizzarono meglio il fenomeno, in particolare sull'uranio, affermando che questo elemento, essendo particolarmente instabile, fosse facilmente divisibile, provocando la liberazione di una quantità enorme di energia. Gli esperimenti sulla fissione nucleare furono riprodotti sperimentalmente in molti laboratori alla fine degli anni trenta, sia in Europa che negli Stati Uniti, dove, all'Università di Berkeley, era già stato costruito, su progetto del fisico Ernest Orlando Lawrence all'inizio del decennio, il primo acceleratore di particelle, denominato ciclotrone. Un momento decisivo della ricerca nucleare era, in realtà, già stato raggiunto nel 1933, quando per la prima volta il fisico ebreo ungherese fuoriuscito, Leó Szilárd, residente in Gran Bretagna, aveva formulato la teoria di una possibile reazione a catena di fissioni nucleari in grado di autosostenersi.

Il fisico ungherese Leó Szilárd (a sinistra) convinse Albert Einstein (a destra) a scrivere una lettera al presidente Franklin Delano Roosevelt per invitarlo ad accelerare la ricerca sulla bomba atomica
Szilard non era solo un brillante fisico teorico, ma comprendeva anche le possibili implicazioni globali dei risultati della ricerca scientifica; egli nel 1938 era particolarmente allarmato dalla possibile applicazione degli studi sulla fissione nucleare nel campo delle armi e della guerra, quindi, insieme ad altri due eccellenti fisici ebrei ungheresi fuoriusciti, Edward Teller e Eugene Wigner, temeva che la Germania nazista potesse sfruttare le scoperte dei suoi preparatissimi scienziati per costruire una nuova "super-bomba" sfruttando l'energia nucleare. Inizialmente i tre scienziati di origine ungherese si preoccuparono della possibilità che i tedeschi ottenessero l'uranio per la fissione dalle miniere del Congo belga e quindi decisero di parlare con Albert Einstein, il fisico più autorevole e famoso del mondo, per convincerlo a scrivere una lettera alla regina del Belgio, che egli conosceva personalmente, per invitarla a non vendere l'uranio alla Germania nazista. Il 16 luglio 1939 Szilard e Wigner si recarono sull'isola di Long Island e incontrarono Einstein, che approvò subito la loro richiesta e dettò una sua lettera, trascritta in tedesco da Wigner, indirizzata all'ambasciatore belga negli Stati Uniti. L'intervento dell'economista Alexander Sachs, che era stato informato da un amico di Szilard delle intenzioni dei tre scienziati ungheresi, cambiò completamente la situazione: Sachs si incontrò con Szilard e affermò che la cosa più opportuna da fare era informare il presidente Franklin Delano Roosevelt, che egli conosceva personalmente e a cui avrebbe consegnato direttamente la lettera di Einstein. Edward Teller si accordò con Sachs e quindi Szilard preparò in tedesco una lettera a Roosevelt sulla base del testo iniziale di Einstein, spedendola poi per l'approvazione a Long Island. Il 30 luglio 1939 Einstein, Teller e Szilard si incontrarono di nuovo e compilarono una nuova versione della lettera; alcuni giorni dopo Szilard rielaborò il testo insieme a Sachs, inviando ad Einstein una versione "breve" e una versione "lunga" della lettera al presidente. Il fisico tedesco approvò la versione "lunga" della lettera che poi Szilard inviò a Sachs il 15 agosto 1939. Sachs intendeva leggere personalmente la lettera a Roosevelt per suscitare maggiormente la sua attenzione, ma, a causa delle vicende politiche internazionali dominate dall'inizio della guerra in Europa il 1º settembre 1939, non gli fu possibile vedere subito il presidente. Nonostante lo scetticismo di Szilard e Wigner per i continui rinvii di Sachs, questi finalmente incontrò Roosevelt l'11 ottobre 1939 e gli lesse una sua rielaborazione sintetica della lettera di Einstein e Szilard. Sachs fu particolarmente convincente e il presidente comprese che si trattava "di fare in modo che i nazisti non facciano saltare in aria noi"; Roosevelt decise di costituire un primo comitato sotto la direzione del capo del National Bureau of Standards Lyman Briggs. Briggs tenne la prima riunione del nuovo "Comitato consultivo per l'uranio" il 21 ottobre 1939 a Washington, nella sede del dipartimento del commercio; vi presero parte nove persone, tra cui, oltre a Briggs, Szilard, Wigner e Teller, Sachs e i rappresentanti militari, il tenente colonnello Adamson, dell'U.S. Army, e il comandante Hoover, della U.S. Navy. Szilard iniziò la discussione affermando che c'era la possibilità di costruire una bomba all'uranio mediante una reazione a catena con una potenza distruttiva equivalente a quella di 20.000 tonnellate di esplosivo convenzionale, ma il tenente colonnello Adamson intervenne manifestando con sarcasmo il suo scetticismo. Dopo alcuni interventi teorici che evidenziarono le difficoltà scientifiche ancora da superare, Briggs e Sachs difesero la ricerca dei fisici ungheresi e sottolinearono soprattutto le sue implicazioni potenzialmente decisive per la difesa degli Stati Uniti. A questo punto intervenne Teller che sostenne le tesi di Szilard e richiese, su esplicita domanda del comandante Hoover, 6.000 dollari per "comprare la grafite"; seguì un nuovo intervento polemico del tenente colonnello Adamson che sminuì l'importanza delle "nuove armi" che, a suo parere, non vincevano le guerre. Dopo un duro scontro con Wigner, alla fine Adamson appoggiò la richiesta di denaro per continuare la ricerca. Il 1º novembre 1939 il Comitato consultivo per l'uranio compilò un primo rapporto che venne inviato al presidente Roosevelt che lo lesse il 17 novembre; il documento affermava che la ricerca sulla "reazione a catena" poteva essere utile come fonte di energia per i sottomarini e forse anche come "possibile fonte di bombe" più distruttive di "qualsiasi cosa oggi conosciuta"; il comitato richiedeva adeguati finanziamenti per "un'accurata ricerca". Il presidente Roosevelt apparve interessato e inserì il documento nel suo schedario personale ma per il momento non prese alcun'altra iniziativa concreta.

Gli inizi del programma atomico statunitense
I mesi successivi alla prima riunione del Comitato consultivo sull'uranio furono particolarmente deludenti per Szilard e i fisici ungheresi; non si ebbero nuove notizie durante l'inverno e solo a febbraio 1940 l'aiutante militare del presidente Roosevelt convocò Briggs da cui seppe che al momento si era ancora in attesa dei risultati delle ricerche di Fermi, finanziate con i 6.000 dollari iniziali, sulla funzione della grafite come "assorbitore" di neutroni. Szilard era sempre più preoccupato; mentre completava un suo studio teorico sulle "reazioni a catena divergenti", era venuto a conoscenza del lavoro su esperimenti con uranio e acqua del gruppo francese dei fratelli Joliot-Curie e soprattutto di ricerche segrete sull'uranio svolte dai tedeschi all'Istituto Kaiser Wilhelm. Egli quindi decise nuovamente di consultare Einstein, e i due fisici scrissero una nuova lettera indirizzata a Sachs che a sua volta cercò ripetutamente di contattare Roosevelt, il quale il 5 aprile 1940 rispose a Sachs confermando la fiducia in Briggs e convocando una nuova riunione del Comitato per l'uranio per il 27 aprile. La seconda riunione del "Comitato per l'uranio" guidato da Briggs fu ancor più deludente della prima; in questa occasione vennero presentati i risultati dei lavori sull'uranio intrapresi da varie università americane che sembravano escludere la possibilità di una reazione a catena esplosiva utilizzando i neutroni lenti sull'uranio naturale o sull'isotopo Uranio-238; inoltre, i calcoli sulla massa critica necessaria, sviluppati da Teller, facevano supporre la necessità di una quantità di uranio enorme, dell'ordine di alcune decine di tonnellate che avrebbe reso praticamente impraticabile la costruzione di ordigni bellici funzionali e utilizzabili[20]. Già in precedenza scienziati europei avevano ugualmente cercato di calcolare la massa critica necessaria e il francese Francis Perrin aveva creato una formula matematica con la quale aveva calcolato la necessità di 44 tonnellate di uranio. In realtà, quasi contemporaneamente due fisici tedeschi emigrati in Gran Bretagna erano giunti a conclusioni completamente diverse che avrebbero segnato un passo decisivo verso la costruzione della bomba atomica; Otto Frisch e Rudolf Peierls, infatti, in un primo tempo dimostrarono la possibilità di ottenere con facilità la separazione dei vari isotopi dell'uranio mediante il metodo della termodiffusione gassosa; quindi ipotizzarono la possibilità di una reazione a catena esplosiva utilizzando i neutroni veloci e l'isotopo Uranio-235, calcolarono la massa critica con questo isotopo e giunsero alla sorprendente conclusione che in questo caso per innescare la reazione a catena sarebbe stata sufficiente una quantità di Uranio-235 di mezzo chilo o un chilo; infine, Peierls calcolò che la reazione a catena si sarebbe sviluppata in tempi rapidissimi provocando effetti esplosivi straordinari. I due fisici riportarono le loro conclusioni in due documenti che, oltre ad illustrare le scoperte sulla massa critica e sulla reazione a catena, analizzavano anche l'importanza politico-militare di una "super-bomba" nel contesto della guerra mondiale in corso. Le relazioni di Frisch e Peierls furono inviate, nel febbraio 1940, a Henry Tizard, il presidente del Comitato britannico di "supervisione scientifica", che coordinava l'applicazione della scienza alla guerra. Alla Columbia University il fisico Enrico Fermi costruì un prototipo di reattore nucleare, usando varie configurazioni di grafite e uranio. Vannevar Bush, direttore della Carnegie Institution di Washington, organizzò il National Defense Research Committee nel 1940, per mobilizzare le risorse scientifiche degli Stati Uniti in supporto allo sforzo bellico. Vennero creati nuovi laboratori, compresi il Radiation Laboratory del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che aiutò nello sviluppo del radar, e l'Underwater Sound Laboratory di San Diego, che sviluppò il sonar. Anche il National Defense Research Council (NDRC) si occupò del Progetto uranio quando venne presentato il programma di ricerca di Briggs. Nel 1940, Bush e Roosevelt crearono l'Office of Scientific Research and Development per ampliare questi sforzi. Il Progetto uranio non aveva ancora fatto molti progressi nell'estate del 1941, quando giunse voce delle ricerche in Gran Bretagna di Otto Frisch e Fritz Peierls. La National Academy of Science propose uno sforzo colossale per costruire armi atomiche e Bush creò un comitato speciale, il comitato S-1, per dirigere questo sforzo. Ancor prima di prendere questa decisione, i giapponesi bombardarono Pearl Harbor il 7 dicembre 1941 e gli Stati Uniti entrarono in guerra. Ai Metallurgical Laboratory (nome di copertura) dell'Università di Chicago, ai Radiation Laboratory dell'Università della California e nel dipartimento di fisica della Columbia University, gli sforzi per preparare il materiale fissile (uranio o plutonio) per una bomba vennero accelerati. L'uranio-235 doveva essere separato dalla restante matrice metallica dell'uranio naturale, costituita essenzialmente da uranio-238 non fissile. Ciò era indispensabile per costruire la bomba all'uranio, mentre altri test avevano mostrato che l'elemento artificiale plutonio-239 era ottenibile per irraggiamento neutronico dell'uranio durante il funzionamento della pila di Fermi. A partire dal 1942, grossi impianti vennero costruiti all'Oak Ridge National Laboratory (Site X) in Tennessee e all'Hanford Site (Site W) nello Stato di Washington, per produrre questi materiali. Quando gli Stati Uniti entrarono nella Seconda Guerra Mondiale, nel dicembre 1941, diversi progetti erano già in corso, per investigare la separazione dell'uranio-235 fissionabile dall'uranio-238, la produzione del plutonio e la fattibilità delle pile nucleari e delle esplosioni. Il fisico e Premio Nobel Arthur Compton organizzò il Metallurgical Laboratory dell'Università di Chicago all'inizio del 1942 per studiare il plutonio e le pile a fissione. Compton chiese al fisico teorico Robert Oppenheimer, dell'Università della California, di studiare la fattibilità di un'arma atomica. Nella primavera del 1942, Oppenheimer e Robert Serber, dell'Università dell'Illinois, lavorarono sul problema della diffusione di neutroni (come i neutroni si muovono in una reazione a catena) e sull'idrodinamica (come l'esplosione prodotta dalla reazione a catena potrebbe comportarsi). Per rivedere questo lavoro e la teoria generale delle reazioni di fissione, Oppenheimer riunì una sessione estiva all'Università della California nel giugno 1942. I teorici Hans Bethe, John Van Vleck, Edward Teller, Felix Bloch, Richard Chace Tolman ed Emil Konopinski conclusero che una bomba a fissione era fattibile. Gli scienziati suggerirono che tale reazione venisse iniziata assemblando una massa critica (una quantità di esplosivo nucleare che potesse sostenerla); ciò era realizzabile in due modi diversi: sparando una contro l'altra due masse sotto-critiche di plutonio o uranio-235, oppure facendo implodere una sfera cava composta da questi materiali ricoperti di esplosivo ad alto potenziale. In mancanza di migliori dati sperimentali, questo era tutto ciò che si poteva fare. Teller vide un'altra possibilità: circondando una bomba a fissione con deuterio e trizio, era possibile costruire una "super-bomba" molto più potente. Questo concetto si basava su studi della produzione di energia nelle stelle fatti da Bethe nel 1938. Quando l'onda prodotta dalla detonazione della bomba a fissione si muove attraverso una miscela di nuclei di deuterio e trizio, questi si fondono assieme producendo più energia di quella della fissione, in un processo di fusione termonucleare, esattamente come gli elementi fusi nel sole producono calore e luce. Bethe era scettico, e quando Teller spinse per la sua "super-bomba" proponendo schema dopo schema, Bethe li rigettò tutti. Quando Teller sollevò la possibilità che una bomba atomica potesse incendiare l'atmosfera, comunque, egli instillò una preoccupazione che non si estinse completamente fino al Trinity test, anche se Bethe mostrò, teoricamente, che non poteva succedere. La conferenza estiva, i risultati della quale furono riassunti da Serber nel "The Los Alamos Primer" (LA-1), fornì le basi teoriche per la costruzione della bomba atomica, che sarebbe diventato il compito principale a Los Alamos durante la guerra, e l'idea della bomba H, che sarebbe stata perseguita nei laboratori del dopoguerra. Una questione cruciale rimase in sospeso, circa le proprietà dei neutroni veloci. John Manley, un fisico dei Metallurgical Laboratory, venne incaricato di aiutare Oppenheimer a trovare risposte a queste questioni, coordinando diversi gruppi di fisica sperimentale sparsi per tutta la nazione. Le misurazioni delle interazioni di neutroni veloci con i materiali di una bomba sono essenziali perché il numero di neutroni prodotti nella fissione dell'uranio e del plutonio devono essere noti, poiché la sostanza che circonda il materiale nucleare deve avere la capacità di riflettere o spargere i neutroni dentro alla reazione a catena prima dell'esplosione per poter aumentare l'energia prodotta. Quindi le proprietà di diffusione dei neutroni, dei materiali, dovettero essere misurate per poter trovare i migliori riflettenti. Stimare il potere esplosivo richiede conoscenza di molte proprietà nucleari, compresa la "sezione d'urto" (una misura della probabilità dell'incontro tra particelle che risulti in uno specifico effetto) per i processi nucleari dei neutroni nell'uranio e in altri elementi. I neutroni veloci possono essere prodotti solo negli acceleratori di particelle, che erano ancora strumenti relativamente poco diffusi nei dipartimenti di fisica del 1942. Il bisogno di un miglior coordinamento era chiaro. Nel settembre 1942, le difficoltà connesse con la conduzione di studi preliminari sulle armi atomiche in università sparse per tutti gli Stati Uniti, indicarono il bisogno di un laboratorio dedicato unicamente a quello scopo. Tale bisogno era però oscurato dalla richiesta di impianti di produzione per l'uranio-235 e il plutonio, i materiali fissili che avrebbero fornito l'esplosivo nucleare. Vannevar Bush, il capo dell'Office of Scientific Research and Development (OSRD), chiese al presidente Franklin Roosevelt di assegnare ai militari le operazioni su larga scala connesse con il rapido evolversi del Progetto uranio. Roosevelt scelse che l'esercito lavorasse con l'OSRD nella costruzione degli impianti di produzione. Il genio militare scelse il colonnello James C. Marshall per supervisionare la costruzione degli impianti per la separazione degli isotopi di uranio e la produzione di plutonio per la bomba. Gli scienziati dell'OSRD esplorarono diversi metodi di produzione del plutonio e di separazione dell'uranio-235 dall'uranio naturale ma nessuno di questi era pronto per la produzione (ne erano state preparate solo quantità microscopiche). Solo un metodo, la separazione elettromagnetica, sviluppato da Ernest Orlando Lawrence ai Radiation Laboratory di Berkeley, sembrava promettente per la produzione su larga scala. Ma gli scienziati non potevano smettere di studiare altri metodi potenziali di produzione del materiale fissionabile, poiché era molto costoso e perché non ci si poteva attendere che solo con questo si potesse produrre abbastanza materiale prima della fine della guerra. Marshall e il suo delegato, colonnello Kenneth Nichols, dovettero lottare per comprendere il processo e gli scienziati con cui dovevano lavorare. Scagliati all'improvviso nel nuovo campo della fisica nucleare, si sentirono incapaci di distinguere tra preferenze tecniche e personali. Anche se decisero che un sito vicino a Knoxville, Tennessee, sarebbe stato adatto per il primo impianto di produzione, non sapevano quanto grande dovesse essere il sito e quindi rinunciarono all'acquisizione. Ma c'erano anche altri problemi. A causa della sua natura sperimentale, il lavoro sull'arma atomica, infatti, non poteva competere per l'assegnazione di un'alta priorità con altri più urgenti compiti dell'esercito. Inoltre la scelta delle mansioni per gli scienziati e della costruzione degli impianti di produzione erano spesso ritardati dall'incapacità di Marshall di recuperare materiali critici, come l'acciaio, che erano necessari anche per altre produzioni militari. Anche la scelta del nome per il nuovo programma di armamento nucleare dell'esercito fu difficile. Il titolo scelto dal generale Brehon Somervell, "Sviluppo di materiali sostitutivi", era difatti discutibile poiché sembrava rivelare troppo.

Il "distretto Manhattan"
Nell'estate 1942, il colonnello Leslie Groves era delegato al comando delle costruzioni per il genio dell'esercito americano e aveva supervisionato la costruzione del Pentagono, il più grande palazzo di uffici del mondo. Sperando in un comando oltremare, Groves obiettò quando Somervell lo incaricò di prendere il controllo del Progetto uranio. Le sue obiezioni vennero rigettate e Groves si rassegnò a guidare un programma che riteneva avesse poche probabilità di successo. Il Generale Leslie Groves (a sinistra) venne nominato comandante militare del Progetto Manhattan, mentre Robert Oppenheimer (a destra) direttore scientifico. La prima cosa che fece fu ribattezzare il programma come Il distretto Manhattan. Il nome deriva dall'abitudine del genio di nominare i distretti in base alla città che ospita il quartier generale (e il quartier generale di Marshall era nell'isola di Manhattan a New York). Al tempo stesso, Groves venne promosso a brigadiere generale, il che gli diede un grado che si pensava fosse necessario per trattare con i più anziani scienziati coinvolti. Nel giro di una settimana dalla sua nomina, Groves aveva risolto i problemi più urgenti del Progetto Manhattan. Questo modo di agire valido ed efficace divenne anche troppo familiare per gli scienziati atomici. Il primo grande ostacolo scientifico del Progetto Manhattan venne risolto il 2 dicembre 1942 alle 14:20 ora locale sotto le gradinate dello stadio del campus dell'Università di Chicago. Lì un gruppo guidato da Enrico Fermi iniziò la prima reazione nucleare a catena auto-alimentata (Chicago Pile-1). Un messaggio in codice ("Il navigatore italiano è giunto nel nuovo mondo") fu inviato al presidente Roosevelt per avvisarlo che l'esperimento aveva avuto successo. La messa in funzione della Chicago Pile 1 è da tutti considerata come il momento in cui è iniziata l'era dell'energia nucleare.


1943 – Insurrezione popolare di Napoli. Le Quattro giornate di Napoli sono avvenute nel corso della seconda guerra mondiale e tramite esse, i civili, con l'apporto di militari fedeli al Regno del Sud, riuscirono a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze armate tedesche.




1943 – Seconda guerra mondiale: Operazione Mincemeat ("carne trita" in lingua inglese)– Il sottomarino britannico HMS Seraph emerge nel Mar Mediterraneo al largo della costa spagnola, depositando un cadavere di un fantomatico William Martin, vestito con un'uniforme da ufficiale del controspionaggio britannico, con addosso falsi piani di invasione britannici, allo scopo di far credere all'esercito nazista che sarebbero avvenuti degli sbarchi alleati in Grecia e Sardegna, e che la Sicilia sarebbe stata utilizzata come diversivo per distrarre le forze dell'asse dai veri obiettivi principali (sbarco in Sicilia). Ideatore del piano fu Ewen Montagu, il quale prese ispirazione da un racconto di Ian Fleming (che inventerà il personaggio di James Bond, il celebre agente 007), suo collega nel servizio segreto navale britannico.
 

1943 - Il capo delle SS, Heinrich Himmler, ordina che gli zingari vengano messi "allo stesso livello degli ebrei e posti nei campi di concentramento". Porajmos, traducibile come "grande divoramento" o "devastazione", è il termine con cui Rom e Sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale. Si stima che tale eccidio provocò la morte di 500.000 di essi.


1943 - Seduta segreta del Gran Consiglio del Fascismo in cui viene discusso l'Ordine del giorno Grandi che porta alle dimissioni di Benito Mussolini

Operazione Husky


Operazione Husky
1943 – Seconda guerra mondiale: Operazione Husky – forze alleate eseguono l'invasione anfibia della Sicilia. Fu una delle fasi più drammatiche e appassionanti della Seconda guerra mondiale. L'Operazione Husky, come viene chiamata in codice, è una colossale manovra militare che segna l'inizio della campagna d'Italia ed è anche il primo passo della penetrazione alleata nel continente europeo. Come porta d'ingresso si sceglie l'Italia, che Churchill definisce "il ventre molle" dell'Asse. Gli inglesi occupano Pantelleria. E' il primo lembo d'Italia a cadere.

1943 - Seconda guerra mondiale: la 7a Armata statunitense del generale George S. Patton arriva a Messina, seguita diverse ore dopo dall'8a Armata britannica del Maresciallo di Campo Bernard L. Montgomery, completando la conquista alleata della Sicilia

1943 – Il rastrellamento del ghetto di Roma è consistito in una retata di 1 259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica, effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo tra le ore 05:30 e le ore 14:00 di sabato 16 ottobre 1943 (da cui il ricordo di questo giorno come Sabato nero), principalmente in Via del Portico d'Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città di Roma.



1943 - Seconda guerra mondiale: Salvo d'Acquisto si offre in cambio della vita di 22 civili rastrellati dai tedeschi per rappresaglia contro un attentato compiuto il giorno prima, viene fucilato a Roma, in località Torrimpietra. Riceverà la Medaglia d'Oro al Valor Militare
1943 – Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi dell'esecuzione di massa di circa 15.000 ufficiali, soldati e civili polacchi uccisi da parte dell'Nkvd, la polizia segreta di Stalin.

 
1943 - L'8 Settembre è la data del Proclama Badoglio. Il proclama Badoglio; che fece seguito a quello del generale Dwight D. Eisenhower delle 18.30, trasmesso dai microfoni di radio Algeri, fu il discorso letto alle 19.42 dai microfoni dell'EIAR da parte del Capo del Governo, maresciallo d'Italia Pietro Badoglio con il quale si annunciava l'entrata in vigore dell'armistizio di Cassibile firmato con gli anglo-americani il giorno 3 dello stesso mese.


1944 - Il Giappone lancia i primi attacchi dei kamikaze, durante la Battaglia del Golfo di Leyte

1944 - La strage dei piccoli martiri a Gorla (Milano), è stato un fatto di guerra che causò la morte di 184 bambini, alunni della scuola elementare di Milano "Francesco Crispi", a seguito di un bombardamento aereo alleato che colpì l'intero quartiere milanese di Gorla, durante la Seconda guerra mondiale.

1944 – Seconda guerra mondiale: D-Day: L'Operazione Overlord dà il via alla Battaglia di Normandia. L'operazione Overlord fu il nome in codice che identificò il piano di invasione dell'Europa, con l'obiettivo di stabilire una testa di ponte sulla terraferma per poi invadere la Normandia e, quindi liberare la Francia. Inizialmente il nome in codice Overlord venne usato per designare sia l'operazione generale di attraversamento del Canale che lo sbarco vero e proprio in ben determinate aree; con il progredire della pianificazione, per esigenze di sicurezza venne ristretto il numero di persone che avessero accesso alle informazioni sullo sbarco e quindi venne definito un nuovo nome in codice, Neptune per designare questa fase specifica lasciando Overlord per il concetto generale e la divulgazione più ampia tra il personale interessato.

1944 - Seconda guerra mondiale: intorno alle tre del pomeriggio esplode una bomba in Via Rasella a Roma, uccidendo 33 soldati tedeschi reclutati nei territori limitrofi a Bolzano, facenti parte dei Polizei Regiment Bozen. Essi erano in transito per questa via. Per rappresaglia il giorno dopo le truppe tedesche compiranno l'eccidio delle Fosse Ardeatine. L'azione, ordinata da Giorgio Amendola e compiuta da una dozzina di gappisti guidati da Carlo "Spartaco" Salinari, tra cui Franco Calamandrei, Rosario Bentivegna e Carla Capponi, consistette nella detonazione di un ordigno esplosivo e nel successivo lancio di quattro bombe a mano artigianali sui superstiti. Fin dalle prime reazioni, l'attentato è stato al centro di una lunga serie di controversie sulla sua opportunità militare e legittimità morale, che lo hanno reso un caso paradigmatico della «memoria divisa» degli italiani.

1944 - A Trieste nell'unico campo di sterminio nazista in Italia, la Risiera di San Sabba, entra in funzione il forno crematorio.
 


1944 – Eruzione del Vesuvio. I danni prodotti dall'eruzione furono: 26 persone morte nell'area interessata da ricaduta di ceneri a causa dei crolli dei tetti delle abitazioni; 2 centri abitati in parte distrutti dalle colate laviche; 3 anni di raccolti persi nelle aree interessate da ricaduta di ceneri. 

1944 - La Strage di Marzabotto o più correttamente l'Eccidio di Monte Sole fu un insieme di stragi compiute dalle truppe naziste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna. Gli eccidi causarono complessivamente la morte di 955 persone.

1944 – Il Processo di Verona iniziato l'8 gennaio contro sei dei diciannove membri del Gran Consiglio del fascismo che nella seduta del 25 luglio del 1943 avevano sfiduciato Benito Mussolini, si chiude con la condanna a morte di Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi; Tullio Cianetti invece viene condannato a 30 anni di carcere; l'esecuzione è fissata per l'11 gennaio – Verona: fucilazione di Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi, condannati a morte per aver sfiduciato Mussolini nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943


1944 – A Balvano si consuma la "Sciagura del treno 8017", la più grave sciagura ferroviaria italiana con oltre 500 morti. Le cause della tragedia furono molteplici: la giornata era poco ventosa, per cui la galleria non godeva della normale ventilazione naturale, e l'umidità della foschia notturna aveva bagnato i binari, rendendoli scivolosi e ardui da percorrere per un treno così pesante. A questi si affiancava la mancata vigilanza delle autorità competenti, che avevano improvvidamente tollerato il sovraccarico del treno e la presenza a bordo di viaggiatori clandestini. Inoltre, per una serie di cause contingenti, il treno era stato composto con due locomotive in testa, invece che con una in testa e una in coda come nelle composizioni tipiche. Anche solo aver posto le locomotive separate avrebbe potuto contribuire a evitare la tragedia. Soprattutto però la responsabilità della tragedia venne imputata alla scarsa qualità del carbone fornito dal Comando Militare Alleato. Questo carbone, di qualità nettamente inferiore a quello tedesco usato in precedenza, conteneva molto zolfo, che genera il solfuro di carbonile quando brucia in forte difetto d'aria e in presenza dell'ossido di carbonio. Mancando un efficiente drenaggio dei fumi, all'apertura della bocca di lupo del forno i gas ritornavano in cabina, intossicando il personale e rendendo difficile la regolazione del forno, una situazione che poteva causare improvvisi cali di pressione alla caldaia. Senza uno stretto controllo dell'alimentazione, la capacità di trazione scadeva notevolmente, fino a far fermare la macchina in salita e a rendere impossibile la compensazione dello slittamento sulle rotaie.

1944 - Italia, re Vittorio Emanuele III di Savoia annuncia alla radio la sua abdicazione in favore del figlio, non appena gli alleati entreranno a Roma


L'eccidio di Schio

1945 – L'eccidio di Schio è il massacro compiuto nella notte tra il 6 e il 7 luglio 1945 (due mesi dopo la fine della guerra) a Schio (Vicenza) da un gruppo formato da ex partigiani della Divisione garibaldina "Ateo Garemi" ed agenti della Polizia ausiliaria partigiana (istituita alla fine della guerra e composta da ex partigiani). Vennero uccise a colpi di mitraglia 54 persone, tra cui 14 donne (la più giovane di 16 anni), e ne vennero ferite 17. Alcuni detenuti, coperti dai corpi dei caduti, si salvarono indenni. Quando giunsero, i soccorritori trovarono il sangue che colava sulla scala e sul cortile, arrivando fino sulla strada. L'evento ebbe grande risonanza non solo nazionale ma anche internazionale, perché venne utilizzato per dimostrare il pericolo costituito dal persistere di formazioni solo nominalmente dipendenti dal CLN. Su pressione delle autorità di occupazione angloamericane venne aperta un'inchiesta e nel processo postumo del 1952 risultò che, tra le persone colpite, 27 erano componenti del Partito Fascista.


1945 – Progetto Manhattan: Gli Stati Uniti d'America fanno esplodere nel deserto del Nuovo Messico la prima bomba atomica


1945 – Seconda guerra mondiale, bombardamento atomico di Hiroshima: Una bomba atomica chiamata in codice Little Boy viene sganciata dal B-29 statunitense Enola Gay sulla città di Hiroshima in Giappone, alle 8:16 di mattina (ora locale). Esplose ad un'altitudine di 576 metri con una potenza pari a 12.500 tonnellate di TNT uccidendo all'istante 80.000 persone (altre 60.000 moriranno entro la fine dell'anno a causa delle malattie causate dal fallout nucleare) e distruggendo circa l'80% dell'area edificata della città


1945 – Seconda guerra mondiale: si conclude la Conferenza di Jalta


1945 - Seconda guerra mondiale: Benito Mussolini e la sua compagna Clara Petacci, catturati a Dongo mentre tentavano di espatriare in Svizzera, vengono fucilati da membri della Resistenza italiana a Giulino di Mezzegra presso villa Belmonte, in via XXIV Maggio. Sul muretto verrà posta una croce indicante il luogo dell'uccisione. Trasportati a Milano in Piazza Loreto i corpi di Mussolini e Claretta Petacci vengono adagiati a terra, un gagliardetto viene posto fra le mani di Mussolini dai partigiani dell'Oltrepò Pavese.  I corpi esposti a Piazzale Loreto. Il primo cadavere a sinistra è di Nicola Bombacci. Gli ultimi due a destra sono Pavolini e Starace. I corpi vengono portati all'obitorio per l'autopsia. Il comando USA chiede di ricevere un frammento del cervello del duce ricevendo risposta positiva. Viene richiesta ricevuta della consegna.
1945 - Seconda guerra mondiale. Olocausto: il campo di concentramento di Dachau viene liberato dalle truppe statunitensi, che commettono però il massacro di Dachau, un crimine di guerra rimasto impunito, commesso da parte di truppe della 45ª Divisione di fanteria, appartenenti alla 7ª Armata, del quale furono vittime centinaia di prigionieri di guerra tedeschi.


1946 - I principali esponenti del Nazismo vengono condannati al Processo di Norimberga. 

1947 – Nella strage di Portella della Ginestra vengono assassinate 11 persone (2 bambini e 9 adulti) e 27 sono ferite

1948 – Roma: Antonio Pallante, studente universitario, spara 4 colpi di pistola a Palmiro Togliatti, di cui 3 lo colpiscono. L'attentato a Togliatti causa gravi disordini, che secondo i giornali dell'epoca sfiorano la guerra civile.

Ponte aereo per Berlino
1948 – Gli alleati occidentali danno il via al Ponte aereo per Berlino dopo che l'Unione Sovietica ha bloccato l'accesso via terra a Berlino Ovest




1949 – L'Unione Sovietica detona la sua prima bomba atomica. Il programma atomico sovietico fu l'insieme dell'attività di ricerca, produzione e verifica sperimentale svolto dall'Unione Sovietica per costruire la bomba atomica. Il programma, iniziato a livello teorico negli anni '30 e proseguito con notevoli difficoltà durante la seconda guerra mondiale, si sviluppò con grande rapidità e sorprendente successo a partire dalla fine del conflitto a seguito soprattutto delle esplosioni atomiche americane di Hiroshima e Nagasaki e delle decisione di Stalin di affrettare al massimo la ricerca per controbattere e neutralizzare la supremazia strategica dell'avversario della guerra fredda.

1949 - Torino, sulla collina di Superga si schianta l'aereo che trasportava la squadra del Grande Torino: nessun superstite. L'incidente è comunemente noto come Tragedia di Superga. A seguito dell'immane tragedia il 4 maggio viene ufficialmente considerato dalla FIFA giornata mondiale del giuoco del calcio. Prova ne è l'incisione scolpita sulla lapide di Superga.


Milada Horáková
1950 – Viene giustiziata a Praga, Milada Horáková, oppositrice del regime comunista cecoslovacco.

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