Gaston Bachelard 1884
Gaston Bachelard (1884 – 1962) è stato un filosofo della scienza e della poesia francese.Epistemologo illustre, è autore di numerose riflessioni legate alla conoscenza e alla ricerca.Gaston Bachelard ha avuto una carriera fuori dal comune. All'inizio impiegato alle poste, prende la laurea e diventa professore di fisica e chimica a Bar-sur-Aube. Riesce nel 1922 a laurearsi anche in filosofia e insegna questa materia alla Facoltà di Dijon prima di diventare professore alla Sorbona fino al 1954. Nella sua opera fondamentale: Il nuovo spirito scientifico (1934), Gaston Bachelard compie un superamento del dibattito tra empirismo e razionalismo, così come Karl Popper, autore a cui viene spesso contrapposto. Per Bachelard, il materialismo razionale si trova al centro di uno spettro epistemologico le cui due estremità sono costituite dall'idealismo e dal materialismo. Bachelard si impegna per una critica severa dell’induttivismo e dell'empirismo. Il fatto scientifico si trova sempre costruito alla luce di una problematica teorica. La scienza si sviluppa in opposizione all'evidenza, contro le illusioni della conoscenza immediata. È in questo senso che Bachelard parla di una «filosofia del non». L'accesso alla conoscenza come la storia delle scienze è dunque segnata da un «taglio epistemologico» che opera una separazione con il pensiero prescientifico. Produrre conoscenze nuove significa dunque superare "ostacoli epistemologici", secondo l'espressione di Bachelard che parla anche di rottura epistemologica.Per Bachelard, ogni conoscenza è una conoscenza avvicinata: «Scientificamente, si pensa il vero come correzione storica di un lungo errore, si pensa l'esperienza come correzione della comune e prima illusione».Bachelard si impegna per un'epistemologia concordataria. Ritiene sia indispensabile superare l'opposizione tra empirismo e razionalismo: «Né razionalità vuota, né materialismo sconnesso». «L'attività scientifica richiede la messa in opera di un razionalismo applicato» o di «un materialismo razionale».Avendo le sue idee numerose affinità con quelle di Ferdinand Gonseth, contribuì con lui alla creazione e alla vita della rivista Dialectica.Nella seconda parte della sua impresa filosofica, Bachelard si consacra a uno studio approfondito dell'immaginario poetico. In un testo divenuto celebre, Le dormeur éveillé, dichiara: "La nostra appartenenza al mondo delle immagini è più forte, più costitutiva del nostro essere che non l'appartenenza al mondo delle idee". Incoraggia allora le dolcezze del fantasticare (della "rêverie") e si lascia andare alle evocazioni ispirate dalla "fiamma di una candela".
Bronislaw Malinowski 1884
Bronislaw Malinowski (1884 – 1942) è stato un antropologo polacco, naturalizzato britannico e considerato universalmente come uno dei più importanti studiosi del XX secolo. È celebre per la sua attività pionieristica nel campo della ricerca etnografica, per gli studi sulla reciprocità e per le acute analisi sugli usi e costumi delle popolazioni della Melanesia. Conseguì il dottorato all'Università Jagellonica nel 1908. Successivamente frequentò l'Università di Lipsia, dove subì l'influenza di Wilhelm Wundt e delle sue teorie sulla psicologia popolare: interessi che lo spinsero ad occuparsi di antropologia. Nel 1910 si trasferì a Londra, per studiare alla London School of Economics and Political Science. Nel 1914, in occasione del suo primo viaggio in Papua Nuova Guinea svolse lavori di ricerca etnografica a Maliu. Rimasto bloccato lì per lo scoppio della Prima guerra mondiale, ne approfittò per recarsi nelle isole Trobriand, dove realizzò il suo più celebre studio, quello sul Kula. Esso è una forma di scambio cerimoniale che consiste in periodiche spedizioni su canoe che ogni gruppo organizza per andare a fare visita alle comunità delle altre isole, con cui vengono scambiati doni. Lo scambio simbolico si basava su due tipi di doni: collane di conchiglie rosse, dette soulava, venivano scambiate con braccialetti di conchiglie bianche, dette mwali. A questo si aggiungeva un baratto informale detto gimwali con cui venivano scambiati oggetti d'uso di ogni tipologia. Egli giunse alla conclusione che il kula serviva come meccanismo di attivazione di determinate forme di solidarietà sociale: grazie al kula si contribuiva a fare legare le persone attraverso una serie di obblighi e sulla base di un principio di collaborazione.
György Lukács filosofo ungherese (Budapest 1885 - ivi 1971). Laureatosi a Budapest nel 1906, nel 1909 si trasferì in Germania (a Berlino e a Heidelberg), dove restò per vari anni, allo scopo di approfondire gli studi di filosofia. Fu un periodo decisivo per la formazione culturale di L., il cui pensiero risentì fortemente dell’influsso di Simmel, Weber, Rickert, Lask e della Hegel-Renaissance iniziata da Dilthey. Il rapporto con Hegel e con lo storicismo tedesco costituì il nucleo teorico delle sue prime opere: Die Seele und die Formen (1911; trad. it. L’anima e le forme) e Die Theorie des Romans (1915; trad. it. Teoria del romanzo). Gli stessi motivi teorici sono soprattutto presenti nell’importante e celebre opera del 1923, Geschichte und Klassenbewusstsein (trad. it. Storia e coscienza di classe), che rappresenta il momento più significativo dell’incontro di L. con l’opera di Marx e con il marxismo. In questo libro, che ha esercitato un influsso non trascurabile su alcuni filoni della cultura europea, L. univa strettamente fra loro la teoria marxiana della reificazione e del feticismo, la critica hegeliana dell’intelletto e del materialismo, e la critica (sviluppata ampiamente dallo storicismo tedesco) dei procedimenti metodologici, ‘analitici’ e ‘quantitativi’», delle scienze della natura. Nel suo libro L. rivendicava un metodo incardinato sulla categoria della «totalità concreta», all’interno della quale soltanto possono essere colte le contraddizioni e le connessioni profonde tra i singoli fenomeni. Per alcune delle tesi in esso contenute (per es., la critica della «dialettica della natura» di Engels) fu duramente criticato dalla Terza Internazionale. L., ormai legato al movimento comunista (nel 1919 aveva partecipato alla repubblica sovietica ungherese di B. Kun, come commissario del popolo all’istruzione), sconfessò il suo libro. Ha inizio così la seconda fase della sua attività, ispirata al materialismo dialettico e volta a elaborare un’estetica marxista. In Der junge Hegel und die Probleme der kapitalistischen Gesellschaft (1948; trad. it. Il giovane Hegel e i problemi della società capitalistica) L. ha sostenuto la sostanziale continuità di metodo fra Hegel e Marx-Engels (da lui ormai rigidamente identificati); in Die Zerstörung der Vernunft (1954; trad. it. La distruzione della ragione) ha ricostruito il pensiero tedesco dell’età imperialistica, mettendo in rilievo una linea di sviluppo irrazionalistico che andrebbe da Schelling a Hitler. Come teorico dell’arte e della letteratura, L. ha elaborato una teoria estetica fondata sulla concezione leniniana del «rispecchiamento» e sulla categoria del «particolare»; la forma più alta di arte è per L. il realismo, che consiste nella rappresentazione di personaggi ‘tipici’ in circostanze ‘tipiche’. L. ha presentato le sue teorie estetiche e letterarie nelle seguenti opere: Essays über den Realismus (1948; trad. it. Saggi sul realismo); K. Marx und F. Engels als Literaturhistoriker (1948; trad. it. Il marxsismo e la critica letteraria); Th. Mann (1949; trad. it. Thomas Mann); Der russische Realismus in der Weltliteratur (1949); Deutsche Realisten des XIX Jahrhunderts (1951; trad. it. Realisti tedeschi del 19° secolo); Balzac und der französische Realismus (1952; trad. it. Saggi sul realismo); Skizze einer Geschichte der neueren deutschen Literatur (1953; trad. it. Breve storia della letteratura tedesca); Beiträge zur Geschichte der Aesthetik (1954; trad. it. Contributi alla storia dell‘estetica); Der historische Roman (1955; trad. it. Il romanzo storico); Die Eigenart des Aesthetischen (2 voll., 1964; trad. it. Estetica). Nel 1956 L. prese parte attiva al disgelo politico e culturale e partecipò al secondo governo Nagy in qualità di ministro della Pubblica istruzione. Dopo la repressione russa, fu deportato in Romania; rientrato a Budapest nel 1957, si ritirò da ogni attività pubblica e si dedicò interamente al suo lavoro scientifico.
https://youtu.be/Q6j6E4kQ9kg
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