Nel 2002 pubblica La speranza, definendo questa virtù "la più importante per la vita".
Jean Baudrillard 1929
La filosofia postmoderna è un movimento eclettico caratterizzato dalla critica postmoderna e dall'analisi della filosofia occidentale. E’ stata fortemente influenzata dalla fenomenologia, dallo strutturalismo, dall’esistenzialismo, dai filosofi Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, Edmund Husserl, Ludwig Wittgenstein, dalla psicanalisi di Jacques Lacan, dallo strutturalismo di Roland Barthes, dal mondo dell'arte, in particolar modo da Marcel Duchamp.La filosofia postmoderna è caratterizzata dall'anti-fondazionismo, cioè dallo scetticismo verso le semplici opposizioni binarie che sono predominanti nella metafisica e nell'umanesimo occidentale. Per alcuni critici, questo scetticismo appare simile al relativismo o persino al nichilismo. Per altri viene visto come apertura al significato e all'autorità. Il marxista Ernest Mandel sostiene che il postmodernismo è l'ideologia del tardo capitalismo.I più influenti pensatori postmoderni sono stati Michel Foucault, Jean-François Lyotard, Jaques Derrida e Jean Baudrillard. Foucault approcciò la filosofia postmoderna da una prospettiva storica, fondandosi sullo strutturalismo, ma allo stesso tempo rifiutando lo strutturalismo ristoricizzando e destabilizzando le strutture filosofiche del pensiero occidentale. Considerò anche come la conoscenza è definita e cambiata dall'operato del potere.Gli scritti di Lyotard erano focalizzati sul ruolo delle narrazioni nella cultura umana, e in particolar modo su come tale ruolo sia cambiato quando abbiamo lasciato la modernità e siamo entrati in una condizione "postindustriale" o postmoderna. Sostenne che le filosofie moderne legittimano le loro affermazioni di verità non (come sostengono) su basi logiche o empiriche, ma piuttosto su basi di storie accettate (o "meta-narrazioni") sulla conoscenza e sul mondo, quello che Wittgenstein ha battezzato "giochi linguistici". Inoltre sostenne che nella nostra condizione postmoderna, queste meta-narrazioni non lavorano più per legittimare le affermazioni di verità. Suggerì che nel risveglio dal collasso delle metanarrative moderne, la gente sta sviluppando un nuovo "gioco linguistico" - uno che non afferma l'assoluta verità ma piuttosto celebra un mondo di relazioni sempre in mutazione (tra le persone e tra le persone e il mondo).Derrida, padre del decostruzionismo, è uno dei maggiori critici della metafisica occidentale. La filosofia a suo avviso privilegia infatti il concetto di presenza e di logos, come opposte all'assenza e alla scrittura segnica. Derrida perciò affermò di aver decostruito la filosofia occidentale sostenendo, per esempio, che l'ideale occidentale del logos viene minacciata dall'espressione di questa idea nella forma di segni da parte di un autore assente. Perciò, per enfatizzare questo paradosso, Derrida riformalizza la cultura umana come una rete disgiunta di segni e scritti che proliferano, in assenza dell'autore. Jean Baudrillard (1929-2007), di formazione sociologo, con interessi estesi al mondo della semiotica, della comunicazione e della politica, propone una teoria del simulacro (traendo ispirazione dai romanzi degli scrittori Philip K. Dick e James Graham Ballard) visto come significante senza reale significato. Un esempio classico quello di Marilyn Monroe, il cui volto compare pervasivamente nell'orizzonte dei massmedia, senza che tutti i consumatori dei media abbiano visto necessariamente anche un solo film dell'attrice, o conoscano anche un solo fatto della sua vita. Marilyn Monroe (come altre icone pop che circolano nella rete dei media) è svincolata da un qualsiasi referente, e in ultima analisi significa sé stessa. Baudrillard, a partire dalla sua riflessione sui simulacri, ha elaborato una sua teoria della società postmoderna vista come società dei simulacri, o società simulazionale.
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