giovedì 12 gennaio 2023

Corso filosofi del XX Secolo: Lezione 6 Deleuze Bauman

Gilles Deleuze 1925




Gilles Deleuze (1925–1995) filosofo francese tra i più influenti del XX secolo e tra i più prestigiosi esponenti della Nietzsche  renaissance. Benché definito post-strutturalista e post-moderno, il pensiero di Deleuze risulta in realtà di difficile classificazione.
Fa i suoi studi filosofici alla Sorbona di Parigi, dov'è allievo di Jean Hyppolite e Ferdinand Alquié, e frequenta Jacques Lacan, Pierre Klossowski e Michel Foucault. Insegna filosofia nei licei parigini, quindi alla all'Università di Lione ed infine alla Sorbona. Il suo primo libro Empirismo e Soggettività si rivolge al pensiero del filosofo scozzese David Hume sostenendo che la sua non è una filosofia dei sensi ma dell'immaginazione. In esso Deleuze si chiede come sia possibile che da una serie di atti stereotipati (dovuti all'istinto o all'educazione) si giunga a formare il soggetto. Segue Nietzsche e la filosofia (1962), una reinterpretazione tesa alla depurazione dei testi nietzschiani dalle storture e mistificazioni operate dalla storiografia precedente in un momento storico in cui la cultura francese è dominata dall'ortodossia delle tre H (Hegel, Husserl, Heidegger).
Dopo il 1968 Deleuze comincia una collaborazione con lo psicoanalista e psichiatra Félix Guattari ed acquista notorietà anche in ambito extra - accademico con L'Anti-Edipo (1972) ed il suo seguito Mille piani (1980), sottotitolate entrambe Capitalismo e schizofrenia, in cui gettano le basi della schizoanalisi, che analizza il funzionamento delle istituzioni alla luce dei rapporti di potere che esse sviluppano con individui e società. Bersaglio critico principale è la psicoanalisi, accusata di "familiarismo", ovvero di ripiegare il desiderio, geneticamente rivoluzionario e creatore di nuovi ordini, sul cosiddetto "romanzo familiare": l'Edipo. Essi hanno depotenziato il concetto d'inconscio, finendo così con l'asservire la psicoanalisi ai dispositivi di potere dello Stato, della Chiesa e del Mercato.
Con Differenza e Ripetizione (1968) e Logica del Senso (1969), dove il tema della ripetizione viene analizzato mediante una originale re-interpretazione dell'eterno ritorno di Nietzsche, Deleuze si propone di rovesciare il platonismo e realizzare una nuova immagine del pensiero, costruire una filosofia che faccia a meno del concetto di rappresentazione, avviando in filosofia la medesima rivoluzione avviata nelle arti figurative dalle avanguardie artistiche del primo novecento, investendo sia gli aspetti contenutistici sia quelli formali. Ciò lo spingerà a sperimentare in un tipo di assemblaggio del testo mutuato dalla tecnica del collage picabiano.

Zygmunt
 Bauman 1925

Bauman 








Zygmunt Bauman (1925-2017) sociologo e filosofo polacco di origini ebraico – polacche, fuggì nella zona di occupazione sovietica dopo che la Polonia fu invasa dalle truppe tedesche nel 1939 all'inizio della seconda guerra mondiale, e successivamente si mise al servizio di una unità militare sovietica. Dopo la guerra diventa allievo di Ossowsky e durante una permanenza alla London School of Economics, prepara una importante dissertazione sul socialismo britannico (1959). Nel marzo del 1968, in seguito ad una epurazione antisemita in Polonia emigrò in Israele per andare a insegnare all'Università di Tel Aviv; e successivamente dal 1971 all'Università di Leeds. Celebri i suoi scritti riguardanti la connessione tra la cultura della modernità e il totalitarismo, in particolar modo il nazionalsocialismo e l'Olocausto (Modernità e olocausto). Allontanatosi dal marxismo dopo aver focalizzato le sue ricerche sui temi della stratificazione sociale e del movimento dei lavoratori, si è elevato ad ambiti più generali come la natura della modernità e il passaggio dalla modernità alla post-modernità, paragonate rispettivamente allo stato solido e liquido della società. (Modernità liquida, Vita liquida)
Per lui l'incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori. L'esclusione sociale non si basa più sull'estraneità al sistema produttivo o sul "non poter comprare l'essenziale", ma del "non poter comprare per sentirsi parte della modernità". Il "povero", nella vita liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi "come gli altri", cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. La critica alla mercificazione delle esistenze e all'omologazione planetaria si fa spietata soprattutto in Vite di scarto, Dentro la globalizzazione e Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi
Bauman ha vinto il Premio Europeo Amalfi per la Sociologia e le Scienze Sociali nel 1992 e il Premio Theodor W. Adorno della città di Francoforte nel 1998.

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