Walter Houser Brattain 1902
Walter Houser Brattain (Xiamen, 10 febbraio 1902 – Seattle, 13 ottobre 1987) è stato un fisico statunitense. Vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1956 assieme a John Bardeen e William Shockley per gli studi che portarono alla realizzazione del transistor.
Paul Dirac 1902
https://youtu.be/xJzrU38pGWc
Paul Dirac è nato il 8 agosto 1902 a Bristol, Inghilterra.
Paul Dirac è conosciuto principalmente per la sua equazione della meccanica quantistica, l'equazione di Dirac, che è una generalizzazione relativistica dell'equazione di Schrödinger che descrive il comportamento dei fermioni (particelle con spin semi-intero come elettroni) nell'ambito della relatività speciale. Questa equazione ha previsto l'esistenza degli antimateriale, inclusi gli antielettroni noti come positroni, che successivamente furono scoperti sperimentalmente.
Nel 1933, Paul Dirac ricevette il Premio Nobel per la Fisica insieme a Erwin Schrödinger per i loro contributi allo sviluppo della nuova meccanica quantistica. Dirac fu premiato per la formulazione dell'equazione che porta il suo nome.
Dirac ha contribuito in modo significativo alla teoria quantistica dei campi, che è un approccio fondamentale per comprendere le particelle subatomiche e le loro interazioni. Ha lavorato alla formulazione delle regole di quantizzazione canonica per i campi di particelle e ha contribuito all'evoluzione della teoria dei campi.
Dirac è stato uno dei primi a sviluppare l'idea che alcune costanti fondamentali della fisica potrebbero variare nel tempo e abbia suggerito che l'universo potrebbe avere una costante cosmologica (la "costante di Dirac") che influisce sulla sua evoluzione.
Dirac ha insegnato e condotto ricerche presso diverse università, tra cui l'Università di Cambridge, dove è stato membro del St John's College.
Paul Dirac è deceduto il 20 ottobre 1984 a Tallahassee, in Florida, Stati Uniti.
Barbara McClintock 1902
John von Neumann 1903
John von Neumann, nato il 28 dicembre 1903 e deceduto il 8 febbraio 1957, è stato un genio poliedrico con contributi rivoluzionari in diverse discipline, tra cui la matematica, la fisica teorica, l'informatica, l'economia e la teoria dei giochi.
Ecco alcuni dei suoi contributi più significativi:
Matematica: von Neumann ha lavorato su una vasta gamma di temi matematici. È noto per il suo lavoro nella teoria degli insiemi, nella teoria della misura, nella teoria dei gruppi e nell'algebra funzionale. Ha contribuito in modo significativo alla teoria degli operatori in spazi di Hilbert.
Informatica e Architettura dei Computer: Ha dato un contributo fondamentale all'informatica e all'architettura dei computer. È stato coinvolto nello sviluppo dei concetti fondamentali dell'architettura di von Neumann, che descrive la struttura base dei moderni computer elettronici, introducendo l'idea di memorizzare programmi e dati nella stessa memoria e manipolarli attraverso la stessa unità di controllo.
Fisica Teorica: von Neumann ha contribuito alla meccanica quantistica e alla teoria quantistica dei campi, fornendo importanti contributi alla teoria degli operatori e alla meccanica statistica.
Economia e Teoria dei Giochi: Ha influenzato significativamente l'economia e la teoria dei giochi, applicando concetti matematici alla teoria economica e alla strategia dei giochi. Ha introdotto concetti fondamentali nella teoria dei giochi, come la soluzione a equilibrio di Nash.
Giulio Natta 1903
Natta, Giulio. - Ingegnere chimico italiano (Porto Maurizio 1903 - Bergamo 1979). N. e la sua scuola hanno chiarito nelle linee essenziali, e talora anche in dettaglio, il meccanismo dei principali processi di polimerizzazione stereoregolare, elaborando nuovi metodi d'indagine teorica sulla conformazione delle macromolecole. Per le sue ricerche sulla polimerizzazione stereospecifica, ha ricevuto nel 1963 il premio Nobel per la chimica, insieme con K. Ziegler. A Genova iniziò giovanissimo gli studi di ingegneria che completò nel 1924 al Politecnico di Milano, dove nell'Istituto di chimica generale diretto da G. Bruni, condusse ricerche approfondite sulla struttura di leghe e composti inorganici utilizzando la recente tecnica di analisi röntgenografica; non si trattava però di indagini a esclusivo carattere teorico. Infatti, N. poté correlare la struttura cristallina dei catalizzatori con la loro attività chimica, e già alla fine degli anni Venti era riuscito a mettere a punto un processo di sintesi del metanolo che, con lo stabilimento Montecatini di Merano (1931), infranse il monopolio tecnico-scientifico detenuto nel settore dalla tedesca BASF. Nel 1932 fu a Friburgo per apprendere le tecniche più avanzate di diffrazione elettronica e in quella università, in cui insegnava H. Staudinger, ebbe il suo primo incontro con la chimica macromolecolare. Ottenuta nel 1933 la cattedra di chimica generale a Pavia, dopo essere stato per brevi periodi a Roma e a Torino, venne chiamato al Politecnico di Milano alla cattedra di chimica industriale, da cui a causa delle leggi razziali era stato allontanato M. G. Levi (1939). N. portò in produzione altri importanti processi (preparazione del butadiene, ossosintesi) durante la guerra. Solo dopo di essa si avviò con la Montecatini allora diretta da L. Morandi quella proficua collaborazione che portò lo scienziato al premio Nobel e l'impresa a un impetuoso sviluppo nel settore petrolchimico. Nel 1952 N. iniziò a interessarsi della reazione di Aufbau («montaggio») dei polimeri lineari scoperta da K. Ziegler, così che, mentre il chimico tedesco nell'autunno del 1953 sintetizzava il polietilene lineare, nel marzo 1954 lo scienziato italiano otteneva i primi campioni di polipropilene lineare. Con l'aiuto finanziario della Montecatini N. aveva costituito nel suo Istituto un centro di ricerca di livello internazionale, per i giovani ricercatori che lo affiancavano e per i mezzi disponibili. N. e i suoi collaboratori studiarono da ogni punto di vista la nuova sostanza, prima di un'intera classe di polimeri detti isotattici. La produzione di questi polimeri diede origine a un intero nuovo comparto industriale, in quanto essi presentavano eccellenti proprietà chimiche e meccaniche. Per questa scoperta, e per l'immediato riconoscimento della sua importanza scientifica e industriale, N. ricevette il premio Nobel per la chimica (1963). Questo premio coronò una carriera scientifica che vide N. costantemente impegnato nei campi più avanzati della chimica organica industriale. I suoi scritti principali nel campo dei polimeri sono raccolti in Stereoregular polymers and stereospecific polymerisations (2 voll., 1967).
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