Leggi di conservazione della massa e della energia: Nel 1785, il chimico francese Antoine Lavoisier formulò la legge di conservazione della massa, che afferma che la massa totale di una reazione chimica rimane costante, indipendentemente dai cambiamenti di forma e stato. Questa legge segnò l'inizio della chimica moderna. Nello stesso periodo, l'ingegnere e fisico britannico James Joule avviò esperimenti sulla quantificazione del lavoro meccanico e del calore, che contribuirono alla formulazione della legge di conservazione dell'energia.
Teoria corpuscolare della luce: Nel Settecento, il fisico britannico Isaac Newton avanzò la teoria corpuscolare della luce, sostenendo che la luce è composta da particelle chiamate corpuscoli o fotoni. Questa teoria spiegava il fenomeno della riflessione e della rifrazione della luce.
Elettricità e magnetismo: Nel XVIII secolo, furono effettuati notevoli progressi nell'elettricità e nel magnetismo. Benjamin Franklin, un filosofo e scienziato americano, condusse esperimenti sulle scariche elettriche e coniò i concetti di "carica positiva" e "carica negativa". Nel frattempo, il fisico inglese Charles-Augustin de Coulomb formulò la legge di Coulomb, che descrive la forza elettrostatica tra cariche elettriche. Anche il fisico e chimico italiano Alessandro Volta sviluppò la pila voltaica, un dispositivo che generava corrente elettrica.
Biologia e tassonomia: Il botanico svedese Carl Linnaeus è considerato il padre della tassonomia moderna. Nel 1735, pubblicò "Systema Naturae", un'opera in cui introdusse un sistema di classificazione gerarchica basato sulla somiglianza delle caratteristiche morfologiche delle piante e degli animali.
Leggi della termodinamica: Nel Settecento, alcuni concetti fondamentali nella termodinamica iniziarono a prendere forma. Il fisico francese Sadi Carnot sviluppò il concetto di macchine termiche, gettando le basi per la teoria termodinamica. Tuttavia, le leggi della termodinamica furono pienamente sviluppate nel XIX secolo.
Scoperta dell'ossigeno: Nel 1774, il chimico britannico Joseph Priestley isolò e descrisse l'ossigeno, dimostrando che era un componente essenziale per la combustione e la respirazione. Poco dopo, il chimico svedese Carl Wilhelm Scheele fece una scoperta simile.
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